Mail di preghiera e informazione della amzi 
associazione per la testimonianza messianica in Israele

amzi, 27 gennaio 2014

1. Disilluso

2. Internet come segnale indicatore

3. Olio che guarisce?

4. Iniziare il nuovo anno uniti

 

1. Disilluso

/Rachel Netanel, Beth Netanel, Gerusalemme/

Qualche tempo fa ho preso in macchina con me un autostoppista, Yaacov.
Durante la conversazione ho accennato a Jeshua e ho detto a Yaacov che
poteva fare un salto a trovarci al Beth Netanel quando voleva. È venuto
davvero e si è fatto accompagnare da due amici. Yaacov proviene da un
ambiente strettamente religioso. Lui e uno dei suoi amici hanno persino
frequentato una /yeshivah/, una scuola della Torah. I tre però nel
frattempo i sono tutti distanziati, disillusi, dalla vita religiosa
ebraica. Una decisione carica di conseguenze, visto che tutti in seguito
sono stati catapultati fuori dalla famiglia. Durante il pasto in comune
si è dipanata una conversazione di diverse ore sulla Bibbia e su Jeshua.
Quando ci siamo salutati, abbiamo invitato i tre a tornare per
partecipare a un /kabbalat Shabbat/ (pasto dell’inizio dello Shabbat).
Siamo stati felici di accoglierli quando si sono ripresentati, questa
volta in quattro. Anche l’amica che hanno portato con loro proviene da
un contesto religioso e anche lei se ne è allontanata. Quella sera
abbiamo avuto la possibilità di trasmettere loro dettagliatamente il
messaggio di Jeshua. Pregate per questi giovani, che Jeshua gli si riveli.

2. Internet come segnale indicatore

/Di un giovane della Comunità messianica Kerem El, Haifa/

La luce di Jeshua brilla nel mondo ebraico ortodosso più chiara che mai
negli ultimi 2000 anni. Sempre più ebrei di fede ortodossa si aprono nei
confronti di Jeshua e alcuni si rivolgono a lui. Nelle settimane scorse,
insieme a degli amici della chiesa ho potuto trasmettere il messaggio di
Jeshua a diversi uomini di ambiente ortodosso. Per esempio c’è A., un
ebreo ortodosso, con il quale sono entrato in contatto in internet. In
rete aveva visto dei filmati con le testimonianze di fede di credenti
israeliani e su igod.co.il <http://igod.co.il/>aveva letto degli
articoli che lo avevano portato alla conclusione che Jeshua è davvero il
Messia. In seguito ha affidato la sua vita a lui. Ora ho potuto
indicargli una comunità della sua città con cui è entrato in contatto.
Pregate per lui, perché i suoi amici e familiari molto probabilmente
saranno contrari alla sua scelta di fede.

3. Olio che guarisce?

/Nihad Salman, Comunità Immanuel, Betlemme/

Due settimane fa, nella nostra chiesa abbiamo avuto un incontro di
preghiera di intercessione per quattro persone cui nei mesi scorsi è
stato diagnosticato un cancro. Dopo l’incontro li ho incoraggiati ad
andare dal proprio medico curante per farsi visitare un’altra volta. Ho
appena saputo da due di loro che, visti i risultati dei nuovi test, i
medici hanno dichiarato che sono guariti. Lodiamo Dio per questo!

Salwa, mia moglie, ha visitato a casa una signora cristiana, ha pregato
per lei e l’ha unta con dell’olio. Ha poi lasciato la bottiglietta con
l’olio rimanente alla donna e l’ha esortata a pronunciare le parole:
„Nel nome di Gesù Cristo, il Signore, guarisci!” ogni volta che
l’applicava. La signora ci ha chiamati e ci ha chiesto un’altra
bottiglietta d’olio perché è guarita lei, suo fratello, la cognata e un
parente di un’altra città. La donna ci ha raccontato che in tanti le
chiedono dell’olio che guarisce. Naturalmente sappiamo che non è l’olio
che guarisce bensì Gesù. Siamo curiosi di scoprire che cosa il Signore
abbia in mente per questa città. Pregate che le persone giungano alla
fede in lui.

4. Iniziare il nuovo anno uniti

/Opera di riconciliazione Musalaha/

In collaborazione con la comunità messianica Shemen Sasson e la Chiesa
dell’Alleanza araba, il 9 gennaio abbiamo iniziato il nuovo anno con una
serata di adorazione in comune a Gerusalemme. Abbiamo pregato e cantato
insieme in ebraico e in arabo. Un partecipante scrive:„Il locale era
pieno di israeliani e di palestinesi. Molti erano in piedi, ma questo
non è stato un problema per l’adorazione. Sono rimasto colpito
dall’atmosfera di unità che regnava. Tutti i presenti erano venuti per
adorare Dio e a questo scopo hanno messo da parte i contrasti esistenti.
Mi sono reso conto, ancora una volta, che Dio può agire oltre tutte le
barriere linguistiche e politiche o gli ostacoli creati dagli uomini.
Dio mi ha mostrato che c’è sempre una speranza di riconciliazione perché
lui è un Dio dell’unità!“

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