Mentre i cristiani palestinesi si lamentano ossessivamente delle cosiddette “atrocità subite ai posti di blocco”, il capitano Joshua Lazarus, ufficiale ebreo messianico responsabile della formazione di uomini per i posti di blocco, racconta come stanno le cose in un breve e recente video prodotto dall’IDF.

Il capitano Lazarus sovrintende la formazione di tutti i soldati responsabili dei valichi di frontiera e blocchi stradali lungo le città e villaggi arabi circostanti Gerusalemme. Ogni giorno decine di migliaia di uomini, donne e bambini passano attraverso checkpoint e blocchi stradali sorvegliati dai soldati di Lazarus. “La maggior parte di loro passa i valichi per andare a lavorare, per visitare amici o la famiglia, oppure per acquistare generi alimentari”, dice in un discorso privato a Israel Today. “Ci sono donne incinte che corrono fino all’ospedale di Gerusalemme, tassisti arrabbiati che cercano di fare qualche soldo. Abbiamo a che fare con funzionari dell’Autorità Palestinese, diplomatici delle Nazioni Unite, media internazionali, asini, contadini: quasi tutto e tutti passano di qua.”
Questi valichi sono un microcosmo di tutto ciò che è buono, cattivo e insondabile nella vita degli arabi di Gerusalemme Est. E tutto passa, ogni giorno, sotto il vigile sguardo dei soldati del Capitano Lazarus. “Cerchiamo di proteggerci da eventuali terroristi”, spiega Lazarus. “Dal momento che Israele ha costruito il muro di sicurezza, questi posti di blocco sono diventati i principali obiettivi dei potenziali terroristi, che cercano di mescolarsi inosservati tra le centinaia di persone che transitano ogni giorno. Dobbiamo controllare tutti, uno per uno. Molti di loro si arrabbiano e cercano di passare senza essere controllati. E’ un duro lavoro.” Alcuni credono che l’attrito costante tra soldati e palestinesi in questi posti di blocchi provochi più agitazione, odio e persino il terrorismo. “Certo, la gente si arrabbia con noi, e a volte diventa piuttosto dura”, dice Lazarus. “Ma che alternative abbiamo? In quale altro modo possiamo fermare le bombe e i terroristi? A volte non ci resta che accettare una situazione sgradevole perché altrimenti sarebbe peggio. È il nostro lavoro.”
E’ una situazione tesa e complicata per questi giovani militari. “E’ per questo che ho voluto essere un ufficiale”, dice il giovane capitano. “Tanti miei amici sono andati nei paracadutisti o nella forza aerea,” continua Lazarus. “Per me questo è un lavoro davvero importante. Qui siamo di fronte a un enorme problema e nessuno sa come risolvere la situazione. Non tutti i soldati vogliono fare questo lavoro. Ogni giorno ho bisogno di ricordare loro quanto sia importante questo lavoro. Mi sono reso conto che non viviamo in un mondo dove tutto va come si vorrebbe” dice. “Servire qui mi fa capire la realtà della vita in Israele, e quanto possa essere complicata.”
Israele va verso i 66 anni questo mese, e non sembra che sia prossimo un pensionamento anticipato dal conflitto israelo-palestinese. I colloqui di pace, ancora una volta, non stanno andando da nessuna parte. Qualunque sia il futuro d’Israele, conoscere il capitano messianico Joshua Lazarus e alcuni dei suoi soldati che sono là fuori a vegliare ha dato a questo “vecchio” qualcosa di cui essere orgogliosi.

 

P.s il capitano è il figlio di David Lazarus, il leader della congregazione messianica di Jaffa con cui Edipi è gemellata.