Comunità Ebraica di Verona – Associazione Veronese Figli della Shoah –
Associazione Veronese Italia Israele

 

La *Brigata ebraica *si forma nel 1914 e prende parte alla guerra
Inglese contro I turchi a Gallipoli con il nome di Zion Mule Corps.
(Mulattieri di Sion). Grazie al contributo di Vladimir Jabotinsky,
scrittore e attivista sionista, fu costituita la formazione della
*Legione Ebraica*, che combatté, inserita nell’esercito inglese nel
giugno del 1918, come *38° Battaglione impiegato in Palestina *per la
liberazione contro l’occupazione dell’impero Ottomano.

Nel 1919 fu ridotta dagli Inglesi, per opposizione al movimento
sionista, ad un battaglione di sorveglianza e le fu dato il nome di
First Judeans (Legione Ebraica).

A causa delle tensioni createsi in Europa prima della seconda guerra
mondiale molti volontari ebrei palestinesi chiesero di arruolarsi nella
Brigata Ebraica. Solo dopo 6 anni e lunghe trattative nel settembre del
1944 *Winston Churchill autorizzò l’arruolamento di 5.000 soldati ebrei
*(le richieste di arruolamento superavano le 20.000) e fu riattivata la
brigata ebraica con il nome, in caratteri ebraici, Chayil, acronimo di
Chashivoh Yehudis Lohchemes (Brigata Ebraica Combattente). A questa
unità, inquadrata nell’Ottava Armata e destinata al fronte italiano,
venne concessa una autonoma insegna di battaglia: una stella di David
color oro su sfondo a strisce bianche e azzurre. Dopo un periodo di
addestramento in Egitto *la Brigata fu inviata in Italia, *dove continuò
a prepararsi fino al mese di febbraio, per giungere all’inizio di marzo
in prima linea, in Romagna (fronte del Senio), dove diede il proprio
eroico contributo alla liberazione della nostra penisola: L’ITALIA. 

Riportiamo la testimonianza di una concittadina veronese, Lucia: 

“ Vi furono combattimenti anche all’arma bianca e così fu liberata
quella parte di Italia, da Ravenna in su. Enzo Sereni, paracadutato in
Italia, preso e portato in prigione a Verona e poi ucciso in un campo,
credo Dachau, faceva parte della Brigata Ebraica. Io ebbi l’occasione,
un paio di volte, di salire su un camion Dodge della Brigata Palestinese
nell’ agosto 1945, per andare da Milano a Desenzano . Un’altra volta,
era settembre, andammo un gruppo di persone, sempre sul Dodge aperto,
fino al Lago Maggiore, a Meina, dove gettammo corone di fiori nel lago
in memoria delle vittime della strage. 
Nessuno oggi può immaginare l’emozione che noi provavamo nel vedere dei
militari ebrei, i mezzi di cui disponevano, le loro insegne con i
simboli dell’ebraismo, la loro sicurezza, la loro allegria…..incredibile
e meraviglioso. 

Per me dopo 7 anni, per i miei genitori dopo una vita: finalmente degli
ebrei “liberi”.