Quello che sta avvenendo oggi contro gli ebrei, nello Stato d’Israele e nel resto del mondo, ha gli stessi caratteri spirituali che hanno portato alla Shoah. Spiegazioni razionali soddisfacenti e, soprattutto, utili a contrastare in modo efficace e radicale il fenomeno, non ci sono. La sua vera natura ha un nome semplice: odio. Odio di chi colpisce con violenza gli ebrei, odio di chi non colpisce ma ammira chi lo fa, odio di chi fa lezioni di morale mostrando come esempio negativo gli ebrei, odio di chi aspetta con interesse che gli ebrei facciano “la fine che si meritano” per dire poi che lui però non era d’accordo. E l’odio (non l’amore) è cieco. E non ha nessuna intenzione di recuperare la vista: anzi, le argomentazioni critiche razionali contro di lui non servono: anzi lo disturbano, lo infastidiscono, aumentano il suo livore. Odio antico. Tanto antico che si trova già scritto nella Bibbia, un libro di migliaia di anni fa ma tuttora circolante. Ma chi ci crede alla Bibbia? Siamo pratici, cerchiamo di risolvere da soli i nostri problemi, dicono le persone in gamba. Ma forse anche loro, qualche volta, in certi momenti si chiedono incerti: ma ce la faremo? Non sarà che questo problema è irresolubile per noi, fuori della nostra portata? No, non è possibile, rispondono altri: quello che dobbiamo fare è impostare bene il problema, perché se è ben impostato, il problema deve avere una soluzione. Però, pensa qualcun altro, anche il problema della quadratura del cerchio era ben impostato, eppure per secoli e secoli ha resistito a innumerevoli tentativi di soluzione. E alla fine che cosa si è dimostrato? Si è dimostrato che era irresolubile. E come si è dimostrato? Non per tentativi, certamente, perché se un problema è risolubile, prima o poi si può trovarne la soluzione, ma se è irresolubile, quale tentativo sarà in grado di dimostrarne l’irresolubilità? I tentativi sono potenzialmente infiniti, e non si può aspettare l’esaurimento di tutti gli infiniti tentativi per arrivare a concludere che il problema è irresolubile. E infatti l’irresolubilità della quadratura del cerchio non è stata accertata per tentativi, ma attraverso una dimostrazione logica. Chi sa capirla, o comunque si fida di chi l’ha fatta, si ritiene convinto e smette di fare altri tentativi di soluzione. Chi invece non la sa capire, o non crede in chi l’ha fatta, si condanna da solo a provare e riprovare innumerevoli volte senza mai riuscire a ottenere niente. Ecco, qualcuno pensa che il problema mediorientale di cui il mondo si occupa in questi giorni è irresolubile con i normali mezzi della politica internazionale, perché è di pertinenza diretta dell’Autore della Bibbia. La dimostrazione dell’irresolubilità si trova lì, insieme ad altre indicazioni su come affrontare quello ed altri problemi. Bisogna crederci per forza? No, è’ soltanto la presentazione di una possibilità, non un’imposizione a crederci. Ma appunto per questo anche le persone in gamba, o proprio perché tali sono, potrebbero sentire la spinta a verificare se effettivamente questa dimostrazione scritta esiste, e se è davvero convincente.

 (Notizie su Israele, 22 luglio 2014)