Mail di preghiera e informazione della amzi associazione per la testimonianza messianica a Israele amzi, 14 novembre 2014

1. Quando i genitori seguono il figlio

2. La risposta di Dio

3. Nuovo corso Alfa

4. Critica al silenzio del Consiglio di Sicurezza dell’ONU

5. Link della settimana

1. Quando i genitori seguono il figlio

LuAnne Sayag, Comunità messianica Kerem El, Haifa

Ventisei anni fa Dani si convertì a Jeshua, dopo aver pregato Dio di rivelarsi a lui in una base militare, durante il suo servizio nell’esercito. Quando Dani raccontò questa notizia, per lui tanto straordinaria, ai suoi genitori ebrei tradizionali, essi reagirono con grande ostilità e gli fecero sapere che non doveva più presentarsi a casa. Grazie a Dio, il rapporto fra Dani e i suoi genitori in seguito è gradualmente migliorato. Da quando Dani si è sposato, è diventata una tradizione familiare che i suoi genitori festeggino tutte le festività ebraiche con lui e la sua famiglia. Per anni hanno così avuto la possibilità di osservare come Dio ha benedetto la famiglia del figlio e questo ha provocato un lento ma costante cambiamento nella loro vita. Una calda giornata estiva, lo scorso agosto, siamo stati tutti testimoni del battesimo dei genitori di Dani nel Giordano! Dio aveva pianificato la giornata in modo meraviglioso. Normalmente il luogo dei battesimi è pieno di turisti ma, a causa del conflitto di Gaza, non c’erano altri visitatori eccetto la nostra chiesa. Abbiamo celebrato il battesimo di dieci Israeliani e abbiamo avuto tutto lo spazio a nostra disposizione. Fra gli ospiti c’era una coppia di genitori ebrei ortodossi che era venuta per assistere al battesimo del figlio. La madre ha pianto durante tutta la cerimonia, sebbene non creda ancora in Jeshua. Dopo il battesimo ci ha spiegato quanto è riconoscente di aver di nuovo avuto suo figlio. Con l’aiuto di Dio lui è riuscito a uscire dalla tossicodipendenza e per la madre è evidente che Jeshua gli ha donato una nuova vita. Dio è buono!

2. La risposta di Dio

Ruth Nessim, Comunità messianica Oz Lamo, Nahariya

Una mattina ho chiesto a Dio di mandarmi delle persone ebree alle quali parlare di Jeshua. Dato che avevo un’ora di tempo prima di un appuntamento, mi sono seduta in un bar, ho bevuto un caffè e mi sono messa a leggere. Poco prima che dovessi alzarmi, mi si è avvicinata una signora ebrea benvestita e mi ha detto: „Che bello rivederla dopo tutti questi anni. Non riesco a crederci! Non l’ho mai dimenticata!“ Dato che non mi ricordavo di lei, le ho chiesto quando mi avesse conosciuta. „Lei è stata la mia ostetrica“, mi ha spiegato, „ed è stata bravissima!“ Ci siamo rese conto che sono trascorsi quarantuno anni da allora, abbiamo scambiato i nostri numeri di telefono e spero di rivederla presto perché mi ha detto che frequenta quel bar ogni domenica. Pregate che questo contatto possa portare a qualcosa.

3. Nuovo corso Alfa

Israel Pochtar, Comunità messianica Beth Hallel, Ashdod

Abbiamo alle spalle un mese intenso e interessante, in cui abbiamo invitato 550 persone che non credevano ancora in Jeshua a un evento di evangelizzazione speciale con visita dei luoghi biblici a Gerusalemme. Il messaggio ha toccato i cuori, in particolare la spiegazione che Jeshua è il nostro Messia ebreo. Molti hanno risposto positivamente all’invito di credere in Jeshua e si sono alzati per dimostrarlo. Qualcuno ha pregato personalmente con loro e molti hanno ricevuto guarigione. È stata una serata impressionante, ma il vero lavoro inizia ora, con la loro cura. A questo scopo offriamo un nuovo corso Alfa. Al primo hanno partecipato cinquanta persone, molte delle quali hanno iniziato a frequentare regolarmente le nostre riunioni di culto. Pregate per la sicurezza del corso. La prima volta, proprio la sera in cui abbiamo invitato la gente a convertirsi al Signore, hanno iniziato a suonare le sirene di allarme a causa del conflitto di Gaza. Naturalmente tutti i partecipanti sono subito rientrati nelle loro abitazioni per raggiungere le loro famiglie, senza aspettare la fine dell’incontro.

4. Critica al silenzio del Consiglio di Sicurezza dell’ONU

Ron Prosor, Ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, ha criticato il Consiglio di Sicurezza dell’ONU per il suo silenzio nei confronti degli attentati terroristici in Israele. Lunedì scorso Prosor ha detto a New York: „Ogni giorno Israele è sotto attacco. Ogni giorno aumenta il numero dei ribelli violenti palestinesi. Nonostante ciò, questa istituzione non ha mai pronunciato una parola di critica nei confronti degli attacchi contro Israele.“ Poi ha aggiunto: „Ignorare il sobillamento e il terrorismo equivale ad appoggiare il terrorismo.“ Secondo le informazioni del giornale online Times of Israel, Prosor ha accusato l’Autonomia Palestinese di essere responsabile degli attentati. „Questi attacchi sono il risultato di anni di indottrinamento anti-Israeliano e della glorificazione dei cosiddetti martiri“, ha dichiarato Prosor. La campagna denigratoria si svolge ovunque, nelle scuole, nelle moschee e nei mass media.

5. Link della settimana

Guy Cohen, un giovane ortodosso, ha interrogato il suo rabbino sul Messia (inglese)

 

http://www.amzi.org/

http://youtu.be/pjJy6viz3pQ