Nella recente visita che Rachel Netanel ha fatto a Padova dal past. Ivan Basana (la congregazione pentecostale The New Thing di Padova è gemellata con Beit Netanel di Gerusalemme) per concordare il suo intervento al prossimo 13° Raduno nazionale EDIPI di Catania, siamo riusciti ad avere in esclusiva la seguente intervista.

I.B.: La giornalista de “La Stampa” Elena Loewenthal in un articolo del 20/ottobre/2014 con il titolo “Gerusalemme Silenzio parlano i muri” descrive con entusiasmo la visita che ha fatto a Beit Netanel di Ein Kerem, il verde sobborgo di Gerusalemme alla cui fonte i Vangeli narrano l’incontro fra Maria ed Elisabetta.

R.N.: Infatti Elena è rimasta molto colpita dalla mia casa che si affaccia su un vecchio cimitero islamico, con buona parte dei suoi muri plurimillenarì e una grotta all’interno ancora più antica. Il salotto tra luci e penembre crea dei veri effetti speciali tra menorah e simboli ebraici. Ha dovuto fare attenzione a non sbattere la testa contro lo spuntone di ferro che un tempo serviva per tenerci legato l’asino.

I.B.: Ti ha definito un fiume in piena quando hai raccontato come hai voluto questa casa contro tutto e tutti. Vicini ebrei e musulmani, archeologi e autorità.

R.N.: Essermi definita “ebrea messianica” l’ha ulteriormente incuriosita avendo verificato come nel giardino della casa ci sia un gran via vai di gente a cui annuncio con intenso fervore la Buona Notizia di Yeshua agli israeliani, ebrei e arabi, nel loro contesto culturale.

I.B.: Certo il tuo carattere aperto e la tua spontanea ospitalità, aggiunta ad una passata esperienza di poliziotta, venditrice e ottima cuoca, ti permette di raggiungere numerosissime persone.

R.N.: Infatti nella casa di Beit Netanel s’incontrano vari gruppi in momenti diversi. Oltre alla celebrazione dello Shabbat al venerdì sera, ogni domenica si riunisce un gruppo per lo studio biblico. Nel corso della settimana, invece, hanno luogo colloqui personali e piccoli incontri, durante i quali si suona, si canta (lode e adorazione), si studia la Bibbia, si prega. Quasi sempre viene offerto uno spuntino che si consuma in comunione. Dopo il matrimonio con mio marito Ghilad, di origine austriaca, anche la testimonianza tra gli arabi si è fatta più efficace, in quanto, nella cultura araba, una donna sola non viene presa in considerazione.

I.B.: Hai qualche esperienza particolare da raccontarci.

R.N.: Si è quella di un giovane proveniente da una famiglia di rabbini del movimento Chabad. Mi trovavo a Elat per un fine settimana con una mia amica. Insieme abbiamo pernottato su una nave, dove in passato, avevo lavorato e con il cui propprietario sono ancora in buoni rapporti. La sera, mentre ero in coperta e studiavo la Bibbia, da una imbarcazione vicina, fui chiamata da un trentenne che mi chiese cosa stessi facendo. Gli ho spiegato: “Studio la Bibbia e leggo ciò che dice sul mio Salvatore!”. L’uomo ha risposto: “Interessante!”. L’ho invitato a raggiungermi e abbiamo parlato di Yeshua fino alle due di mattina. Lui era molto aperto e ha osservato: “E’ da una vita che sto cercando proprio questo”. Da allora studia intensamente la Bibbia e nel frattempo ha affidato la propria vita a Yeshua.

I.B.: L’hai poi più rivisto?

R.N.: Quando ha deciso di non frequentare più la Yeshiva Chabad (scuola particolare della Torà), la famiglia ha interrotto ogni contatto con lui, come fosse morto. Così è andato all’estero guadagnandosi da vivere con lavori saltuari. Più tardi ha iniziato a frequentare una scuola di discepolato di ebrei messianici e ha finalmente trovato una cornice regolare per la sua vita in comunione con credenti che lo aiutino a crescere nella fede.

I.B.: In effetti c’è un importante lavoro di cura delle anime dopo la tua opera di evangelizzazione, come lo hai risolto.

R.N.: Quanti hanno avuto la rivelazione che Gesù è il Messia di Israele e vogliono crescere nella fede, vengono indirizzati in due congrgazioni messianiche di Gerusalemme, con le quali collaboro da anni: quella di Asher Intreter e di Meno Kalisher.

I.B.: Allora ci vediamo a Catania per il nostro 13° Raduno Nazionale EDIPI.

R.N.: Si vi aspetto numerosi, per nuove e belle notizie da Ein Kerem, la zona degli evangelisti.

I.B.: Possaimo ben dire: da Giovanni Battista a Rachel Netanel!

 

nella foto in alto: Rachel Netanel con il marito Ghilad