Nel mio precedente reportage finivo con una riflessione ponendomi una domanda introspettiva: fino a che punto sarei veramente disposta ad andare per mettere in pratica la Sua Parola per difendere Israele? In questa settimana trascorsa qui, ho esteso la domanda sugli abitanti del luogo: fino a dove arrivano veramente gli ebrei per vivere, come il Signore comanda, nella loro terra? Sappiamo quello che e’ successo alla famiglia Shapira, di come Avner Shapira sia sopravvissuto alla bomba molotov e di come sua figlia Ayelet, undicenne sia in incondizioni critiche a causa di questo attentato in cui e’ rimasta ustionata gravemente. La famiglia Shapira non e’ al primo attentato, gia’ sua moglie alcuni mesi fa era rimasta indenne dopo un’altro attentato sempre con una molotv e su quella stessa strada. Tutta la nazione e’ accorsa per rimanere vicino alla famiglia e sono scaturite intercessioni in preghiera da ogni dove. Molti sono preoccupati per questa ingiusta situazione, ma purtroppo ho sentito anche pareri di persone che, ovviamente non abitando in quei territori, consigliano di lasciare quei villaggi ed andare ad abitare da altre parti. Inutile dire che se avvvenisse una “retromarcia” del genere, abbandonando quei territori, oltre a non mettere in pratica la Sua parola, lo Stato d’Israele si ritroverebbe circondato dai altri nemici che avanzerebbero le stesse pretese su altre cittadine israeliane. Questo pensiero mi ha dato la risposta che cercavo: molti ebrei sono disposti a morire pur di vivere in Eretz Israel, sono sicura che non lo facciano solo per un fatto “religioso” ma lo fanno per una necessita’ di sopravvivenza, perche’ guardando la cronaca giornaliera, ogni giorno c’e’ qualche attentato antisemita (ultimamente la Francia e’ balzata in testa) dove la vita degli ebrei e’ costantemente in pericolo. Quindi nessuno stato al mondo puo’ garantire la sopravvivenza degli ebrei come lo Stato ebraico. Am Israel Chai!!! Gli attentati qui continuano a accadere; ogni giorno c’e’ qualche avvenimento che coinvolge civili feriti, soldati accoltellati, risse tra soldati e lanciatori di pietre. Anche il lancio di razzi da sud e’ ripreso, sono pochi ma si sono aggiunti anche quelli. La cosa che pero’ piu’ mi sorprende e’ la tranquillita’ che emana la popolazione, anche se sappiamo che nell’intimo dell’animo non e’ proprio cosi specialmente per chi vive ai confini dei territori contesi. Questa e’ la riflessione che mi ha accompagnato in quest’ultima settimana che nonostante tutto e’ stata una settimana ricca di incontri e di preghiera. Ho avuto modo di conoscere altre tre persone che sanno “entrare” nel luogo santissimo: la sabra Zahava, l’ebrea americana Gill e Batya. Quest’ultima e’ una versione austriaca della cara e benedettissima sorella Val. Se si incontreranno ancora, molto probabilmente potremo dire: attenti a quelle due 🙂 🙂 Mi soffermo un po su Gill perche’ e’ una donna di Dio molto attiva nel Suo campo. Prolifica worship leader, le sue canzoni sono concentrate sopratutto sulla Sposa e di come deve essere e di come si deve preparare. Ha scritto un libro che ritengo sarebbe interessante se tradotto in italiano: Coffee talks with Messiah. In questi giorni Gill ci ha invitato nella sua casa locata in un’interessante Moshav nella Giudea ed insieme ad altre 8 persone abbiamo avuto modo di poter stare alla Sua presenza in modo che direi soprannaturale. Gill ha iniziato a suonare il piano e la lode e’ iniziata in una maniera cosi’ spontanea che facevo fatica a realizzare come tutti i presenti lodassero e pregassero come in una sinfonia di lode. Sembrava di essere in un film sul genere Saranno Famosi! Questo tipo di esperienza mi mancava e ringrazio Dio per questa incredibile opportunita’ ed anche per la sorella Val che, ancora una volta, e’ un “link” perfetto nelle Sue mani. Oltre alla lode ci sono state molte intercessioni proprio sulla Sposa, sul Corpo del Mashiah. Preghiera sulla corruzione, favoritismi, mancanza di discernimento, interessi personali che prendono il posto del Suo mandato, tutte “macchie” che sporcano il candido vestito bianco della Sua Sposa. Questa riunione e’ durata per circa 6 ore, uscite da li’ eravamo super-fortificate ma nello stesso tempo con il “peso” per quello che il Signore ci ha impartito e quindi di come io, membro della Sposa di Yeshua, devo stare attenta a non sporcare il vestito con tutte le cose elencate prima. Le benedizioni non sono finite li’ ovviamente. Abbiamo avuto un caldissimo Shabbat infatti il venerdi mattina, prima che iniziasse la festa, siamo andate in spiaggia e anche li abbiamo continuato ad avere la mia/nostra intimacy, come la chiamano qui, con il nostro Salvatore. Infatti e’ scritto: i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, quindi in ogni luogo ed ogni momento. Sono invece stati stravolti completamente gli ultimi due giorni perche’ caratterizzati dalla continua intercessione per quello che e’ successo al traghetto Norman Atlantic. L’inizio di questa intercessione e’ stato stranissimo. Mentre eravamo in casa Val ha sentito un bisogno eccessivo di accendere la tv per guardare le news sull’apposito canale italiano di news 24/24. Da quel momento in poi quando abbiamo realizzato cosa era successo e’ iniziata veramente una grande battaglia in preghiera per la vita di quelle persone. Ringraziamo Dio per la Sua guida e anche per tutte le risposte alle nostre richieste. Anche questa volta e’ stato un momento soprannaturale, avrei tante cose da raccontare a riguardo ma sarebbe inappropriato scriverle, quindi mi riservo di raccontarle di persona. Alla fine della settimana eccoci qui pronte come gazzelle a prendere le Sue benedizioni, le Sue vittorie, il tutto accompagnato dalla Sua SAVLANUT che in ebraico significa pazienza e con questo vi lascio dei versetti in Romani 5:1-4 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza.

Toda raba Q

Annalisa’s Adventure to Israel