Shalom e buon anno!

Prego che Dio benedica abbondantemente ognuno di voi e tutti i vostri cari nel nuovo anno e che vi doni salute, prosperità e gioia mentre ricercate la sua faccia e la sua volontà. Il 2014 e’ stato un anno entusiasmante per quanto concerne l’avanzamento del vangelo in Israele. La fine dell’anno e’ stata ricca di opportunità per la Sua gloria. Tre settimane fa siamo andati al mare a Tel Aviv con la famiglia di mia sorella e li abbiamo invitati a festeggiare con noi Kabbalat Shabbat.

Appena tornati a casa, M. e’ venuto a trovarci. Ho sentito di dovergli parlare in modo molto diretto. Gli ho detto che era ora di togliersi la maschera e di umiliarsi davanti a Dio. So che il suo orgoglio lo separa da Dio ed e’ per questo che non riesce ad avere una relazione con Lui. Desidera la verità, ma ha bisogno di liberarsi dal timore dell’uomo e di lasciare l’orgoglio. Gli ho detto che non a caso ci eravamo rivisti dopo tanto tempo. Le lacrime hanno iniziato a rigargli il viso, perché sapeva che avevo ragione. Ho pregato per lui e poi ci siamo seduti e abbiano parlato fino a mezzanotte. M. ha poi trascorso la notte a casa nostra. Pregate per lui, non e’ lontano dal regno di Dio ma deve prendere una decisione.

Domenica scorsa Gilad ed io eravamo seduti in un bar e stavamo decidendo chi invitare per il prossimo Shabbat. Ho quindi iniziato a fare delle chiamate e a parlare in modo molto naturale di Yeshua il Messia. Un signore che era seduto non molto lontano da noi ha sentito e ha iniziato a fare delle domande. Gli ho detto che io insegno circa Yeshua sulla base della Tenach. Era molto aperto, così abbiamo iniziato una conversazione con lui e abbiamo parlato per ore e alla fine lo abbiamo invitato per Kabbalat Shabbat. Lui e’ medico e lavora presso l’ospedale locale. Gli ho detto che dovrebbe essere il primo a conoscere la verità dato che ogni giorno affronta la vita e la morte. Stavamo ancora parlando con lui, quando una mia ex collega del corpo di polizia mi si e’ avvicinata. Erano anni che non la vedevo. Ci siamo scusati col dottore e abbiamo iniziato a parlare con lei e le sue amiche. Una di loro non capiva come un’ebrea potesse credere in Yeshua. Dopo aver parlato un po’ abbiamo preso appuntamento per continuare la conversazione il giovedì successivo. Sono venute tutte, insieme anche ai loro mariti (7 persone in tutto). Ho preparato la cena per tutti, ci siamo seduti e abbiamo parlato. Questa volta però c’è stata molta opposizione da parte di uno dei mariti. Contraddiceva tutto ciò che dicevo e invece di discutere in maniera logica non faceva altro che prendermi in giro. Nonostante questo abbiamo continuato a parlare fino all’una del mattino, perche gli altri continuavano a fare domande. Non e’ stato facile e all fine mi sono chiesta come Mosè sia potuto sopravvivere così tanti anni nel deserto insieme a tutti quegli Israeliti.

Quello stesso giorno avevamo ricevuto visite dal Waqf (l’autorità religiosa musulmana). Erano pronti ad iniziare i lavori alla strada di passaggio di fronte alla mia casa. Vi ricorderete, forse, che dopo 5 – 6 anni di battaglia legale abbiamo vinto la causa contro il Waqf, il quale deve ora provvedere a collegare la mia casa alla strada. Tuttavia non appena sono arrivati la mia vicina, ebrea religiosa, e’ uscita e ha iniziato ad imprecare contro di loro e contro di me, dicendo che non c’era mai stato un sentiero li’ e che dovevano immediatamente cessare i lavori. Ovviamente gli operai sono rimasti confusi, tanto che ho dovuto chiamare l’avvocato per dimostrare a tutti – vicina compresa – che stava mentendo e che gli operai potevano procedere coi lavori. Alla fine questi operai musulmani mi hanno chiesto come potessi vivere con una tale vicina di casa. Ho risposto che Dio ha il controllo di tutto e che metterà a posto ogni cosa. Ora vogliono aiutarmi.

L’altro giorno io e Gilad siamo entrati in un negozio. Avevo già parlato di Yeshua con una persona che lavora lì e quel giorno era presente anche suo marito, professore di filosofia ebraica. Quando ha scoperto che Gilad parla tedesco ne e’ stato entusiasta e ha voluto parlargli nella sua lingua. Gilad ha condiviso con lui la sua testimonianza e il professore e’ rimasto colpito da lui, così che ha deciso di accettare il nostro invito a casa per Kabbalat Shabbat il venerdì dopo. Il venerdì sera successivo c’erano circa 30 persone intorno al tavolo per Kabbalat Shabbat. C’era il filosofo, la signora che avevamo incontrato nel taxi e che ha portato con sé un’amica, l’operaio che ha riparato il boiler e altre sei persone di Tel Aviv. C’era anche una pianista con cui avevo condiviso il vangelo. Abbiamo cantato tutti canzoni israeliane e poi ho parlato del vero significato del Natale e dell’ebraicita’ del Messia, Yeshua. E’ stata una serata eccezionale, di cui le persone ancora parlano. Il giorno dopo era Shabbat e abbiamo dovuto lavorare tanto per sistemare il locale dopo i festeggiamenti del venerdì sera. Stavamo ancora finendo di pulire quando e’ suonato il telefono. Era Moshe, voleva venire a trovarci insieme a quattro suoi amici. Sono venuti e io sono rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto che tutti quanti erano aperti e volevano sentire parlare del vangelo. E’ stato come se avessi ricevuto un bacio dal mio Papà celeste. Hallelujah!

La settimana scorsa e’ stata quindi un misto di benedizioni e di persecuzioni, sia da parte araba che da parte ebraica. La vita non e’ mai noiosa quando si decide di seguire il Signore. Non cambierei niente della mia vita. Dio e’ buono!!!! Amati, prego affinché Dio possa ricompensarvi abbondantemente per il vostro servizio a Lui. Ancora voglio ringraziarvi per il vostro affetto e per il vostro sostegno, senza il quale non potrei continuare questo viaggio. Andiamo avanti insieme, uniti! Vi amiamo e vi benediciamo da Sion!

Chi desidera sostenere questo ministero può farlo inviando le sue offerte alla seguente banca e conto corrente:

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Nome del Conto: Beit Netanel Filiale 331, Kanfei Nesharim, Gerusalemme

numero del conto: 9804013 SWIFT: IDBLILITJLM IBAN: IL140113310000021804011

Grazie!

Nell’amore del nostro Signore, Yeshua, il Messiah.

Rachel e Gilad Isaia 2:3