Shalom carissimi , due settimane di Sar-El sono gia’ passate ne resta

ancora una e la cosa mi dispiace un pochino. Cosa dire se non toda Abba;

perche’ e’ intervenuto in tutto quello che potevano essere   dei disagi

per me, anche in quelli piu’ piccoli. Il freddo e’ andato via e calde

giornate sui 22/24 gradi hanno preso vita regalandoci dei bellissimi

giorni, sia quando siamo al lavoro che all’aria aperta nel tempo libero.

La sera c’e’ stata e c’e’ ovviamente una grande escursione termica, ma

devo dire che la gestisco abbastanza bene. Hallelujah!!!!!!!!

 

Purtroppo pero’ e’ stata anche una settimana abbastanza movimentata in

seguito a quello che e’ successo sul Golan  domenica 18/01  con gli

Hezbollah e l’uccisione del generale iraniano (cosa ci faceva il

generale iraniano con gli Hezbollah?????????) . Lo stato di allerta e’

al massimo specialmente al nord, nella base abbiamo notato spostamenti

di veicoli e carrarmati che non avevamo visti nella settimana precedente.

 

 Il mercoledi  21/01 invece c’e’ stato  l’attacco terroristico sulla

linea del bus 40 nel centro di Tel Avi, dove sono rimasti feriti per

accoltellamento diverse persone, l’autista quello piu’ grave. Grazie a

Dio pero quest’ultimo giovedi sera si e’ risvegliato dall’operazione. Il

terrorista e’ stato preso, se fosse morto sarebbe diventato martire per

i palestinesi, invece poiche il “poverino” e’ stato ferito ad una gamba

mentre scappava, ottiene solo un vitalizio mensile la cui durata

corrisponderà agli anni di detenzione che trascorrerà nelle carceri

israeliane.

Denaro pervenuto dall’Autorità Palestinese di Abu Mazen il quale a sua

volta, è finanziato principalmente dagli Stati Uniti e dall’Europa.

(questa notizia fa rodere il fegato….)

Ho provato dal vivo cosa vivono gli israeliani quando arrivano delle

notizie come queste, e’ qualcosa che ti squarcia nel profondo, senti

tutta l’impotenza della situazione. La cosa che mi ha colpito di piu’

sono i discorsi che hanno seguito dopo aver appreso questa notizia, cioe

come e’ successo e come evitare un altro episodio del genere . E’

proprio questo che ammiro degli israeliani il loro TIKKUM OLAM , ovvero

cercare di riparare il mondo, in questo caso evitare un altro attacco

del genere.

 

Per finire nella stessa giornata di mercoledi’ ho provato “l’ebrezza” di

correre nel bunker. Eravamo  sul posto di lavoro ed erano appena passate

le 10 quando sentiamo una sirena , il responsabile del capannone ha

incominciato a gesticolare e con voce alta rivolto verso tutti ha

incomonciato a dire “please come whit me, follow me please”. Con ordine

e senza fiatare o perdere il controllo data la situazione,  io e le mie

compagne  abbiamo seguito il responsabile, solo le due americane che

lavorano con noi hanno fatto un po di confusione ( su queste due avrei

tanto da dire ma lo farò di persona per chi fosse interessato alla loro

storia 😀 )

Ci siamo avviati verso il bunker in 60 secondi. Siamo rimasti nel bunker

per circa 10 minuti, chiedevamo spiegazioni ai soldati che erano dentro

con noi ma anche loro non sapevano o facevano finta di non sapere cosa

succedeva. I dieci minuti sono passati in allegria perche’ tutti

cercavamo di  sdrammatizzare l’attesa facendo delle battutine, alla fine

e’ arrivata una telefonata al nostro responsabile e dopo aver chiuso la

chiamata ci ha detto che potevamo tornare ai nostri posti. Era solo un

esercitazione!!!!!

 

La settimana pero’ non e’ stata caretterizzata soltanto dalle situazioni

precedenti anzi abbiamo avuto  anche il viaggio Sar El al “The Ayalon

Istitute <http://eng.shimur.org/Ayalon-institute/>. Una chicca secondo

me per i futuri turisti italiani in Israele,  una valida alternativa ai

soliti siti che si visitano sempre.

 Il The Ayalon Istitute e’ un museo storico, situato nel Kibutzim Hill

a nord di Rehovot. Il museo racconta la storia di una fabbrica

clandestina di proiettili costruita proprio sotto il naso degli inglesi.

Nel 1945, l’Haganah aveva capito che alla fine del mandato britannico,

sarebbe seguita una lotta tra gli ebrei e gli arabi a causa della terra.

Quindi l’Haganah decise di stabilire una fabbrica segreta all’interno di

un kibutz..La fabbrica e’ stata costruita in solo tre settimane a otto

metri sotto terra,  la più grande fabbrica segreta  di proiettile mai

costruita dove lavoravano 45 persone . Tra il 1946-1948, 2,25 milioni di

proiettili sono stati prodotti in questo posto segreto . Erano

pallottole da nove millimetri, per il mitra Sten, che era l’arma

primariaa quei tempi. Sui proiettili venivano impresse delle lettere EA,

E per Eretz Israel e A per Ayalon. Questi proiettili sono stati di

grande aiuto durante la guerra contro gli stati arabi il giorno dopo

della nascita dello Stato d’Israele, avvenuta il 14 Maggio  del 1948.

Non voglio  raccontarvi tutti gli escamotage usati dagli israeliani per

far si che la fabbrica restasse segreta, ve ne dico solo alcuni per

stuzzicare la vostra curiosita’. Tra gli escamotage ci sono una giraffa,

lavatrice, rossetti e barili di latte. INGEGNOSI e UNICI come sempre gli

Israeliani.

 

Lo Shabbat e’ iniziato con una bella sosta/passegiata in spiaggia visto

che c’erano 24 gradi. Grazie di tutto cuore Signore per questa giornata

dove veramente, con la Val ,abbiamo potuto gioire e entrare nel Suo riposo.

 

Il sabato mattina invece siamo state nella Kehilat Ha Maayan di Tony

Sperandeo a Kfar Saba.Ospite della Kehilat c’era il fratello Omar che

guida una Kehilat in Libano, e’ figlio di missionari olandesi, e’

vissuto per tanti anni in Israele poi il Signore l’ha mandato nei paesi

arabi ai confini d’/Israele /. Ci ha raccontato la testimonianza della

conversione supernaturale di un turco di nome Ali ( Yeshua si e’

rivelato personalmente senza che nessuno lo evangelizzasse) Ubriacone e

violento era arrivato al limite di se stesso, qualcuno gli aveva detto

che aveva bisogno di essere cambiato e quindi di andare a fare

pellegrinaggio alla Mecca.Durante il viaggio per La Mecca pero’ Ali

riceve la visita di Yeshua, torna a casa trasformato, liberato

dall’alcool e quindi anche sua moglie vedendo il cambiamento si converte

e iniziano a servire il Signore in Turchia.

 

La giornata e’ proseguita con il pranzo a casa della sorella Zahava

insieme a Val e altre due sorelle del Sud Africa,  Abbiamo potuto

gustare succulenti cibi internazionali (italiano, vietnamita,

israeliano) e la conversazione e’ stata piena della Sua gloria, per

l’edificazione di tutte quante noi.

 

Cosi e’ finita un’ altra settimana benedetta e sono pronta a iniziarne

un’ altra.

Un abbraccio a tutti voi

Shavua tov

Annalisa’s adventure  to Israel V