L’ ultima settimana al Sar El é passata velocemente e la cosa mi é un pò dispiaciuta perché tirando le somme delle tre settimane tra i pro e contro, molti pro, devo ammettere che il team é un stato a differenza degli altri, molto divertente. Mi mancheranno in modo diverso un pò tutti, incominciando dalle compagne di stanza. Con loro, anche se per poco ,ho speso brevi periodi di preghiera chiedendo l’ intervento di Dio specialmente per quanto riguardavano le cose che procedevano, come l’ ultimo tragico episodio di questa scorsa settima. La morte di due soldati israeliani ai confini con il Libano. Usavamo anche la pausa di lavoro per farne un momento di preghiera. Reeta, Aino e Johanna siete state una benedizione e mi mancherete! Per quanto riguarda invece il viaggio culturale/storico del Sar El, siamo stati al Beit Hagudim Museo ( eng.shimur.org/gdudim <http://eng.shimur.org/gdudim> ) nel Moshav Avihayil che letteralmente significa, padre della forza o dell’ esercito. Questo museo racconta la storia dei volontari ebrei (Legione Ebraica) dal 1917. In seguito sarebbe diventata Brigata Ebraica nel 1944 per finire l’attuale IDF. Interessante la storia del perché gli ebrei che vivevano nel Mandato della Palestina sentivano la necessità di aiutare l ‘esercito Britannico a combattere contro l’Impero Ottomano, in seguito arruolati nelle due Guerre Mondiali, combattendo per guerre diciamo “lontane” da loro. Questo é sempre riconducibile al Tikkun Olam degli ebrei e anche alla loro lungimiranza: volevano fare esperienza di guerra per una loro futura guerra!!! I primi volontari hanno avuto una grande savlanut (pazienza) visto che c’é voluto molto tempo prima che l’esercito Britannico li trattasse come veri soldati. Il loro primo incarico infatti, era stato quello di prendersi cura dei muli (Zion Mule Corps) Unico a credere in loro fin dall’ inizio è stato il Colonnello John Patterson,ricordato dalla storia come cristiano sionista, chiamato anche dagli ebrei, padrino dell’ esercito israeliano. Uomo retto, credeva in tutta la Parola e quindi amava gli ebrei. Era un onore per lui essere il loro comandante, non solo della Zion Mule Corps, ma anche quello del 38` Battaglione della Royal Fusiliers, durante la I Guerra Mondiale. Patterson era talmente legato ai suoi uomini, da lasciare nelle sue ultime volontà, di essere sepolto in Eretz Israel con i suoi soldati. Questa cosa é avvenuta il 4 dicembre 2014, con cerimonia ufficiale presenziata da molte autorità, tra cui il Primo Ministro Netanyahu (un interessante articolo su questa cerimonia si può trovare su Jerusalem Post del 5 dicembre) Chi ha dato invece la vita alla Legione Ebraica sono stati Ze’ev Jabotinsky e Joseph Trumpeldor. Nel museo ho trovato una piacevole sorpresa, per la prima volta fino adesso ho visto che c’é molto materiale che riguarda l’Italia. Per scoprirlo siete tutti invitati a venire in Israele e inserire il museo nella lista dei siti da visitare 🙂 La foto in copertina é quella che conclude il tour al museo, e dice molto sul soldato ebreo!! Per quanto riguarda la cronaca sappiamo del lancio del missile anti carro lanciato dagli Hezbollah su una pattuglia di soldati israeliani, causando la morte del Maggiore Yochoani Kalangel, 25 anni lasciando sua moglie in attesa del loro secondo figlio e il Sergente Dor Nini, 20 anni. Altre due vittime del terrorismo. Baruch Dayam Emet!! E’ scattata l ‘allerta perché si temeva il peggio ,ma fino adesso che scrivo, la situazione é un po più calma, per quanto può essere calma qui! La situazione politica invece é in fervore a causa delle prossime elezioni di marzo. Sta avanzando il partito HaTnuha, partito con ideologia del liberalismo sociale, progressismo, ambientalismo, sionismo. Fin qui tutto bene ma la cosa allarmante e che come ideologia hanno anche il secolarismo, ovvero tante cose contro la Sua Parola. I canali televisivi invece da giorni mandano una simpatica pubblicità di una coppia che aspetta il baby sitter e quando arriva si trovano Bibi (Netanyahu) qui inizia un gioco di parola tra baby sitter e bibi sitter e sempre con umore ebraico e giochi di parole spiega perché scegliere lui e non i suoi avversari. Sono sicura che tra poco girerà nella rete e spero anche sottotitolata in italiano. Notizia italiana di risalto sul Jerusalem Post é stata quella dell’ avventura o incubo, nightmare come intitolava l’articolo, di Riccardo Pacifici rinchiuso ad Auschwitz! Volevo vedere il servizio sulle Iene ma l’ora di fuso orario mi rende la visione difficile. Anche questa settimana il tempo é stato buono quindi ne approfitto per andare a Elat.

Con questo é tutto, ci sentiamo alla prossima così vi racconterò della mia permanenza a Elat.

Shalom

Annalisa’s Adventure to Israel VI