ECI organizza un concerto a Cracovia per il 70° anniversario della liberazione di Auschwitz – Un’Europa in cui gli ebrei hanno paura non è più Europa Krakow synagogue inside*Cracovia, 27 gennaio 2015* –

Al termine delle celebrazioni per il 70° anniversario della liberazione di Auschwitz, martedì sera, insieme alla comunità ebraica di Cracovia, ECI ha organizzato un concerto speciale di commemorazione, nella sinagoga della città, a solo un’ora di strada da Auschwitz. Il settantesimo anniversario e l’attuale minaccia per gli ebrei in Europa sono stati i temi affrontati dagli oratori. Nel suo messaggio di benvenuto, il presidente di ECI *Harald Eckert* si è rivolto ai sopravvissuti dell’olocausto ed al presidente della comunità ebraica di Cracovia, *Tadeusz Jacubowicz*, per scusarsi pubblicamente dei 1800 anni di antisemitismo cristiano in Europa, che sono culminati con l’assassinio di massa di 6 milioni di ebrei. Ha detto: “Come tedesco e come cristiano, voglio chiedervi perdono”. Il concerto è stata parte integrante della conferenza internazionale che ha riunito leader cristiani provenienti da tutto il mondo, per poter imparare dalla lezione dell’olocausto e per impegnarsi a stare dalla parte del popolo ebraico e dello stato d’Israele in questi tempi molto difficili. Nel suo importante discorso, il direttore esecutivo del Comitato degli Ebrei Americani, *David Harris*, ha raccontato la storia di alcuni membri della sua famiglia che sono fuggiti dall’Europa solo perché sono ebrei. Ha chiesto: “Cosa ha reso gli ebrei così disprezzabili da essere uccisi dai nazisti?” Harris, che ha partecipato alla delegazione alla commemorazione di Auschwitz, ha avvertito a non essere più preoccupati degli ebrei morti piuttosto che di quelli minacciati oggi, dopo gli attacchi mortali di Tolosa, Bruxelles e Parigi. Ha anche criticato chi rifiuta di vedere qualsiasi connessione tra il popolo ebraico e lo stato d’Israele. Ha chiesto: “Quanti ebrei si sarebbero salvati se, negli anni trenta, fosse esistito lo stato d’Israele?” Quando *Hitler* volle scacciare gli ebrei dalla Germania, nessuna nazione fu disposta ad accoglierli. Anche quando, qualche anno più tardi, cominciò lo sterminio di massa, gli ebrei non avevano un posto dove andare. L’ospite d’onore della serata, il ministro canadese delle attività culturali, *Tim Uppal*, ha rinnovato l’impegno del suo governo ad appoggiare Israele ed il popolo ebraico, mentre devono affrontare nuove minacce. Ha espresso apertamente la propria preoccupazione per la crescita del nuovo antisemitismo, definendo la campagna per il boicottaggio d’Israele, in nome dei diritti umani, una fatto di razzismo che cerca di rendere l’antisemitismo accettabile per le nuove generazioni. Il direttore fondatore di ECI *Tomas Sandell* ha citato il nuovo capo degli affari esteri della Comunità Europea, *Federica Mogherini*, che ha detto che: “Un’ Europa in cui i genitori ebrei hanno paura di mandare i propri figli a scuola, non è più Europa”. Sandell ha proseguito dicendo che quell’Europa non sarebbe stata tale senza il contributo della civiltà ebraica degli ultimi 3000 anni; gli ebrei non devono essere soltanto tollerati, ma celebrati, rispettati ed apprezzati per quello che sono. L’attrazione principale della serata è stato il KolorBach ensemble di Parigi. Il nome del gruppo fa riferimento al legame tra Bach e la musica tradizionale ebraica Klezmer. Il concerto, davanti ad una platea ricca di ospiti internazionali e dignitari, si è concluso con l’inno polacco e quello ebraico, la hatikvah.