Cari amici, 
vi avevo scritto ieri (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=57303) del processo che si doveva concludere a New York sulla responsabilità civile dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP, la massima espressione della “lotta” palestinista) e dell’Autorità Palestinese (AP) che ne è emanata dopo gli accordi di Oslo (1993) per fungere da interfaccia amministrativa e, secondo quel che vorrebbero palestinisti e loro alleati, da Stato. Bene, il giudice di New York che invocavo, c’è stato (in realtà una giuria popolare) e ha condannato Olp e AP a pagare 654 milioni di danni alle famiglie delle 10 vittima del terrorismo della cosiddetta seconda intifada che avevano sporto querela (http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Terror-391923). Sono naturalmente contento per la famiglie, che trovano una compensazione economica per i danni subiti, anche se naturalmente nessuna sentenza potrà restituire loro i parenti barbaramente uccisi. 


Yasser Arafat con Abu Mazen

Ma il punto vero è politico. Perché la sentenza non colpisce solo dei “gruppi palestinesi” come ha scritto il New York Times, in un esempio clamoroso di disinformazione (http://www.nytimes.com/2015/02/24/nyregion/damages-awarded-in-terror-case-against-palestinian-groups.html?_r=0). No, quel che è colpito è il cuore del sistema di potere del terrorismo palestinese, la sua stessa identità. L’Olp è il vero parlamento delle fazioni palestiniste, quello in cui tutte si riconoscono e cui tutte aderiscono. L’AP è l’organo di governo, quello che tiene le relazioni internazionali e dovrebbe trasformarsi in Stato, cui arrivano i fondi internazionali e che è il soggetto delle trattative, dell’adesione all’ONU e alla Corte penale internazionale, quella che gestisce il processo elettorale e quindi la pretesa di democrazia palestinista (in realtà l’ha fatto una volta sola nove anni fa). Insomma, l’OLP è la legittimità interna e l’AP che ne deriva, la legittimità esterna del movimento palestinista. Entrambe erano presidute al momento dei fatti da Arafat e ora da Mahmud Abbas. Entrambe sono state dichiarate responsabili di terrorismo. 

Le conseguenze sono immense. E’ probabile che le querele si moltiplichino, perché il terrorismo non è affatto finito nel 2002 e soprattutto perché continuano le pratiche di incoraggiamento al terrorismo prima e dopo i fatti, compresi gli stipendi ai terroristi incarcerati che paghiamo noi (ne ho parlato spesso, per esempio qui: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=57258). E dunque l’AP farebbe bene a mettere in conto una frazione consistente del suo budget in rimborsi alle vittime del terrorismo, invece che in stipendi agli assassini. Ma soprattutto le conseguenze politiche sono clamorose. Con che faccia l’AP condannata per terrorismo andrà a chiedere “giustizia” alle corti internazionali definendo i provvedimenti di autodifesa israeliani “crimini di guerra”? Con che faccia i parlamenti, compreso il nostro, potranno “riconoscere” come stato un’organizzazione condannata per terrorismo? Con che faccia la sinistra ebraica, sulla scia di Obama e dell’Unione Europea, potrà dire che Abbas e i suoi complici sono “partner per la pace”? Con che faccia l’America di Obama e l’Unione Europea potranno continuare a finanziare un’organizzazione pregiudicata per terrorismo? Qualcuno potrà dire che si tratta solo di un giudizio civile; ma non vi sono giudizi penali per le organizzazioni, almeno nel diritto americano. E non è detto che qualcuno non chieda anche il conto penale ai dirigenti palestinisti. 

La notizia sui giornali italiani di oggi, per quel che ho visto, c’è soltanto sulla Stampa e sulla Repubblica. Un segno dell’incompetenza, o più probabilmente della disinformazione ideologica di molti quotidiani. Diffondete la notizia, fatela girare, spiegate ogni volta che qualcuno vi parla di Autorità Palestinese o addirittura di “Stato di Palestina”, che sono dei terroristi dichiarati tali da un tribunale americano. Non lasciate che questa sentenza storica sia seppellita dalla congiura del silenzio. 


Ugo Volli

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=57319