Il Giornale, 16 febbraio 2015

 

Prima, il terrorista islamico spara ai simboli della libertà dell’Occidente, poi agli ebrei, simbolo di tutto il male. Così a Parigi, così a Copenhagen, e il piano riguarda tutta la mappa del futuro Stato islamico, il mondo. E’ un pattern garantito, ammazzare gli infedeli per preparare l’avvento del futuro califfato. Così, in tutta Europa si ammazzano gli ebrei, il numero degli attacchi antisemiti è cresciuto del 436 per cento nei primi sei mesi del 2014, e ora corre verso altri picchi. Un rabbino di Copenhagen ha consigliato agli ebrei di non uscire di casa: stiano ben chiusi. Un deputato francese ebreo Meir Habib ha ricevuto un video che mostra una decapitazione. 

 

Un giudice tedesco ha stabilito che bruciare la sinagoga di Wuppertal non è stato un gesto antisemita, ma motivato dal creare attenzione su Gaza! “Ebrei, basta, venite a casa, vi aspettiamo a braccia aperte, stanzieremo 46 milioni di dollari per accogliervi” ha detto ieri senza remore Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano. Sa di infastidire Hollande e quelli che come lui dicono che “senza gli ebrei la Francia (o gli altri Paesi europei) non sarà più la stessa” e “proteggeremo le comunità”. Ma i poliziotti non bastano: non si intende, in Europa, cercare nella direzione giusta, ovvero nell’odio islamico che investe tutto l’Occidente.

 

Esso ha aperto le fogne dell’antisemitismo assassino che fece 6 milioni di vittime. L’Europa è in pericolo come allora, tutta quanta. Obama ha parlato della strage di Parigi come di un evento “incidentale(random)” compiuto da qualche sciagurato. L’Islam non c’entra, ha detto Obama. Come lui Hollande, come lui la signora Helle Thorning Smith, Primo Ministro danese… Che vergogna, mentono mettendo a rischio la vita dei loro cittadini. Sì, ebrei, meglio andare a casa dove si dice terrorista al terrorista. E se la Francia non sarà più la Francia, beh, non lo è più da tempo.

 

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