Mail di preghiera e informazione della amzi associazione per la testimonianza messianica a Israele amzi, 27 marzo 2015

1. Di nuovo in spiaggia

2. Visita di beduini

3. Difficoltà all’inizio della nuova vita

4. Situzione dei soldati arabi cristiani

5. Link della settimana

1. Di nuovo in spiaggia

Andy Ball, Bibelshop, Tel Aviv

Dopo un inverno spesso freddo e tempestoso, Sabato abbiamo ripreso le nostre visite sul lungomare di Tel Aviv. Questa volta hanno partecipato 60 persone. Abbiamo iniziato il nostro programma con un pezzo teatrale e musica di lode. La gente si è accalcata attorno a noi, ha osservato i nostri banchi e noi abbiamo iniziato a parlare dell’evangelo con grandi e piccoli. Le persone di una certa età sono state più ostili: „Sparite, missionari!“ In compenso i giovani ci hanno sorpreso: „Chi siete? Raccontateci ancora della vostra fede.“ Due signore anziane si sono avvicinate al banco di libri e hanno iniziato a parlare con noi. Poi una di loro si è rivolta all’altra dicendo: „Andiamo, sono missionari, sono tutti cristiani.“ Dopo una breve conversazione, in cui abbiamo cercato di spiegare loro che Gesù è un ebreo e che l’Antico Testamento parla di lui, e dopo aver letto alcuni passi biblici corrispondenti, una delle donne ha osservato: „Sì, conosco il testo cui state accennando. Parlatecene ancora.“ Alla fine entrambe sono andate via con un Nuovo Testamento e con piccoli libriccini che spiegano che cosa crediamo. Pregate per queste due donne. Lodiamo Dio per tutte le occasioni che ci ha dato di annunciare l’evangelo. Pregate per il seme sparso, che porti molto frutto, e per la prossima campagna in spiaggia che si svolgerà fra due settimane.

2. Visita di beduini

Howard Bass, Comunità messianica Nachalat Jeshua, Beersheva

Tante grazie per tutte le preghiere per l’incontro „Sitting at Yeshua’s Feet“. Per vari motivi vi hanno preso parte meno uomini del previsto ma per i presenti è stato un tempo benedetto di comunione e di ascolto della Parola di Dio. Alcune settimane fa ci ha visitato una scolaresca di beduini. Nel corso di un “tour culturale” attraverso Beersheva, i ragazzi di prima superiore hanno visitato la nostra comunità come rappresentante della comunità religiosa „cristiana“. Quando hanno sentito che sono un ebreo che crede in Jeshua, in arabo Yasua, è stata una notizia molto insolita per loro. Le domande degli alunni mi hanno offerto l’occasione di spiegare brevemente il messaggio di Dio e di testimoniare che possiamo pregare Dio come Padre in qualsiasi momento. Preghiamo che gli alunni siano rimasti incuriositi e desiderino scoprire di più di Jeshua/Yasua.

3. Difficoltà all’inizio della nuova vita

Zvi Randelman, Centro di riabilitazione Beth HaJeshua, Gerusalemme

Negli scorsi mesi quattro uomini sono passati alla seconda fase del nostro programma in cui devono cercare lavoro fuori dal nostro centro. Al momento abbiamo sei uomini nella prima e sei nella seconda parte. Pregate per gli uomini che si sono uniti a noi negli scorsi mesi: A. è molto intelligente ma negli anni di abuso di alcolici ha perso la famiglia e tutto il resto. Ora ha affidato la sua vita a Dio e sembra davvero intenzionato a cambiare vita. V. è tossicodipendente e ha già tentato di disintossicarsi in vari altri centri di recupero. Dopo qualche tempo però è sempre stato recidivo. Ha rinnovato la sua decisione di seguire Dio e speriamo e crediamo che questa volta ci riuscirà. W. è un alcolista di una certa età che in passato ha già assolto una parte del nostro programma. Poi improvvisamente è sparito. Dopo un anno „fuori“, in cui ha ripreso a bere, ha riconosciuto che sarebbe stato un bene portare a termine il programma. Ha affidato nuovamente la sua vita al Signore e ora sembra desideri davvero cercare un rapporto con Jeshua. B. è arrivato da poco al nostro centro. Per anni ha consumato eroina e metadone. Al momento è ancora nella fase di disintossicazione. Si è rivolto al Signore e ha invitato Jeshua nella sua vita. B. è deciso di assolvere tutto il programma. Pregate anche per i nostri operatori Dennis e Vova e per Oleg che li guida. Tutti loro hanno un passato di tossicodipendenza.

4. Situzione dei soldati arabi cristiani

Un articolo di giornale (/Yediot Ahronot/ 16/03/2015) parla di attacchi verbali e fisici contro numerosi soldati arabo-cristiani delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). Essi vengono maledetti, minacciati e talvolta anche colpiti o presi a sassate. Gli autori generalmente sono i loro stessi vicini musulmani che li considerano dei traditori. In alcuni casi le FDI hanno permesso ai soldati di tornare a casa in abiti civili e senza fucile, ma „questo non è logico“ afferma Fadi, uno degli intervistati. „Tutti nel mio paese sanno che servo nell’esercito e tornare a casa in jeans invece che in uniforme non risolve il problema.“ Lui e alcuni suoi amici hanno deciso di continuare a indossare l’uniforme pubblicamente perché „se siamo soldati, lo siamo al cento per cento“. I soldati si preoccupano anche per le loro famiglie che spesso sono vittime, anche loro, di minacce. 24.03.15 Caspari Media Review

5. Link della settimana

Mercato Machane Yehuda a Gerusalemme: una festa per i sensi

http://youtu.be/H4mKvyeotRo

amzi-focus-israel.net