Vigevano, 12 e 13 settembre 2015 Sabato 12 e domenica 13 settembre, al suono dello Shofar, il Gruppo Lode della Chiesa ospitante RIVER CHURCH di Vigevano ha aperto il 2° Convegno Regionale EDIPI della Lombardia.

Il tema del Convegno “Israele: l’orologio di Dio per gli ultimi tempi”, particolarmente adatto al periodo storico che stiamo vivendo, ha rappresentato una vera e propria cassa di risonanza per molte persone che sono giunte a Vigevano provenienti dalla Lombardia, dal Piemonte e dal Veneto, non soltanto coloro che hanno una fede personale nel Signore Gesù, ma anche persone che si pongono delle domande su ciò che sta accadendo nel mondo proprio sotto i nostri occhi e cercano risposte spirituali e bibliche alle ansie, incertezze e preoccupazioni sul futuro che ci attende.

Il Pastore della River Church Eduard Ottoboni e la moglie Katia hanno fatto gli onori di casa dando il loro caloroso benvenuto a tutti i partecipanti al Convegno, ai Pastori ospiti: Ivan Basana, Corrado Maggia, Ferruccio d’Angelo, Antonio Rozzini, William Rivas e Galidia Rincon e al Gruppo Vocale “Arpa di Davide”.

Dopo una breve spiegazione della sottoscritta sul ruolo di Evangelici d’Italia per Israele, Andie Basana, attraverso il suo appassionato messaggio sui moltissimi viaggi fatti in Israele, non soltanto in periodi di relativa tranquillità per il popolo Ebraico, ma e soprattutto quando la gente non andava in Israele per paura di attentati o addirittura lo scorso anno quando Israele viveva quotidianamente sotto attacco dei missili che partivano da Gaza, ha invitato a scegliere per le prossime vacanze Israele, Eretz Israel, la Terra d’Israele, privilegiandola ad altre destinazioni turistiche, per sperimentare di persona la bellezza di una terra che colpisce qualunque turista, soprattutto se cristiano, per sovrapporre un viaggio reale ad un viaggio ideale “camminando” sulle pagine della Bibbia.

Un altro aspetto di non poco rilievo sottolineato da Andie è che il nostro approccio nei confronti di Israele e del Popolo Ebraico non deve essere di tipo sentimentale; per i credenti amare Israele e il Popolo Ebraico non è un “optional” emotivo ma un imperativo biblico da manifestare attraverso la preghiera e l’intercessione (“Pregate per la pace di Gerusalemme”, “Consolate, consolate il mio popolo”), ma anche la manifestazione pratica del sostegno economico per aiutare le Congregazioni Messianiche e per fare aliya, perché il Governo Israeliano per far fronte alle minacce che arrivano da tutti i Paesi Islamici confinanti è costretto a investire per la propria Difesa Militare circa l’80% delle risorse finanziarie.

Graditissimo ospite a sorpresa del convegno è stato il Pastore Antonio Rozzini, della Chiesa Cristiana Evangelica ADI di Bergamo e Responsabile per l’Italia di International Christian Embassy of Jerusalem, che ci ha onorato con la sua visita e, dopo una breve spiegazione sulle finalità dell’ICEJ ha evidenziato che, nonostante alcuni segnali di apertura, nelle chiese Italiane sono purtroppo ancora presenti pregiudizi e poca conoscenza riguardo Israele, la pupilla dell’occhio di Dio. In occasione della prossima Festa delle Capanne (Sukkot), che avrà inizio il 28 settembre, il Pastore Rozzini accompagnerà un gruppo di 50 persone

Il Pastore Ivan Basana ha poi introdotto il tema che ha dato il titolo al convegno “Israele, l’orologio di Dio per gli ultimi tempi” presentando la pubblicazione, fresca di stampa, “Future” di Meno Kalisher che, con un linguaggio semplice e una veste grafica moderna e di facile comprensione, descrive gli eventi principali che accadranno nel prossimo futuro sulla terra e che influenzeranno la vita di tutti i suoi abitanti. In altre parole e con la precisione di Dio, quel 19% di profezie bibliche che non si sono ancora avverate si adempiranno nel tempo biblico degli “ultimi giorni” citato in Matteo 24. L’intervento si è poi focalizzato sulla situazione politico-socio-economica internazionale, come l’accordo scellerato USA-Iran sul nucleare, con il quale Obama ha di fatto voltato le spalle a Israele che vede nell’Iran il suo nemico più pericoloso, la legalizzazione dei matrimoni fra omosessuali già legittimato negli USA e in altri paesi della Comunità Europea, la destabilizzazione dei governi di alcuni Paesi Arabi con la conseguente guerra civile che ha provocato il fenomeno dell’immigrazione verso l’Occidente di migliaia e migliaia di profughi e rifugiati e l’avanzata dell’autoproclamato Stato Islamico, l’ISIS; tutti elementi che ci fanno comprendere come lo scenario mondiale stia cambiando velocemente ed è preoccupante ma legittimo pensare che convoglieranno nello sfaldamento dei confini degli Stati così come noi li conosciamo oggi.

La sessione pomeridiana è iniziata con il video di un’intervista alla socia Edipi Anna Guazzelli che ha testimoniato del suo amore incondizionato nei confronti del popolo Ebraico e di Eretz Israel nato in seguito al suo primo viaggio in Israele nel 2012 e nel suo pieno coinvolgimento nella vita del popolo Ebraico.

Dulcis in fundo la Corale “Arpa di Davide”, presentata dal Pastore Ferruccio D’Angelo, che ha anche brevemente spiegato come il Signore lo abbia coinvolto, suo malgrado, nel Ministerio Pastorale utilizzando proprio l’arte e la musica per far nascere una chiesa a Torino, che ha deliziato l’uditorio con Canti Ebraici di un’intensità e di una potenza vocale notevole, che hanno coinvolto alcune sorelle e la piccola Shir nelle danze ebraiche che sono state molto apprezzate e che hanno completato in un’atmosfera gioiosa la prima giornata di questo convegno, proprio in concomitanza con Rosh ha Shana’, il Capodanno Ebraico 5776.

Il Pastore D’Angelo ha anche presentato una breve riflessione tratta da Isaia 11:11-12 sottolineando come Dio ha fatto ritornare per la prima volta gli esuli di Israele da Babilonia mentre per la seconda volta, cioè ai nostri giorni, li sta raccogliendo dai quattro angoli della terra.

Nonostante le pessime condizioni meteo, domenica 13 settembre ha visto la sala dello Spazio Congressi Evergreen di via Sacchetti 1 Vigevano, luogo di culto della “RIVER CHURCH”, colma di persone ansiose di poter riprendere il convegno e le aspettative non hanno deluso in quanto i canti della tradizione Ebraica presentati dalla Corale “Arpa di Davide”, nonostante la copiosa pioggia che cadeva dal cielo, hanno riportato il sole nella sala, ristabilendo gli equilibri della giornata precedente e illuminando i cuori di tutti i partecipanti.

Dopo un breve messaggio del Pastore Eduard Ottoboni che raccontandoci anche una simpatica storia ci ha fatto comprendere come il Signore abbia sempre gli occhi puntati su di noi, la parola è passata al Pastore Corrado Maggia che con la sua nota precisione, coadiuvato anche da alcune slides, ha affrontato il tema particolare e di grande interesse riguardante “Il ritorno di Gesù Cristo”. E quanto Gesù sia vicino lo si è capito dal fatto che delle 737 profezie riportate nelle Sacre Scritture, 594, cioè l’81% si siano già adempiute, mentre 143, cioè il 19%, debbano ancora avverarsi. Con Matteo 24:3 che ci presenta un Gesù seduto sul Monte degli Ulivi con i discepoli che Gli domandano: “Dicci quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?“ incomincia la ricca presentazione di quegli eventi che ci faranno comprendere che Gesù è alle porte. Falsi profeti, guerre, rumori di guerre, oppressione, carestie, terremoti, apostasia della chiesa, raffreddamento, predicazione dell’Evangelo in tutto il mondo, “……allora verrà la fine” (Matteo 23:14), senza però dimenticare Matteo 23:13 che dice: “ Ma chi avrà perseverato sino alla fine, sarà salvato” rimarcando che sì, è per grazia che siamo salvati, ma che dobbiamo continuare il nostro cammino in obbedienza a testa alta, senza mai fermarci. Interessanti poi tutti i passaggi in Luca 21:25, Atti 19-21, 2Tessalonicesi 1:8 e 2:3, Gioele 2:32, Zaccaria 14:8 e ovviamente Apocalisse 5, 6 e 7 “I sette sigilli”, Apocalisse 8,9,10 e 11 “Le sette trombe” e Apocalisse 16 “Le sette coppe” che, è stato chiarito, non debbono essere interpretati come avvenimenti uno in cascata all’altro ma vanno letti e compresi nel loro insieme come eventi che a volte si sovrappongono. In conclusione, alla luce delle Scritture, dobbiamo tenere gli occhi ben aperti su ciò che succede nel mondo per essere pronti al ritorno di Gesù tenendo però bene in mente quanto ci dice Apocalisse 3:5 e cioè “Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche ed io non cancellerò il suo nome dal libro della vita”, segno che senza quell’abito bianco, simbolo se vogliamo della giustizia dei santi, il Signore potrà anche cancellarci da quel libro della vita nel quale forse pensavamo che il nostro nome fosse stato scritto definitivamente con inchiostro indelebile.

Come sempre, purtroppo, il tempo si è dimostrato tiranno e quindi il Pastore Maggia si è dispiaciuto di non aver potuto completare tutto lo studio, rimandandoci così alla sua letteratura sull’argomento. Poco tempo è rimasto anche al Pastore Ivan Basana che avrebbe voluto parlarci ampiamente di: “Che fare? Progettare il futuro assieme ai Messianici significa vivere nelle profezie” e quindi si è limitato a ricordarci, come già fatto in altre occasioni, il famoso concetto delle 3P e precisamente:

Pregare:

pregare costantemente per la pace di Gerusalemme ricordando anche che la prima domenica di ottobre sarà la giornata mondiale di preghiera per la pace di Gerusalemme.

Provvedere:

contribuire con un sostegno economico per Israele (non dimentichiamo come già detto, che l’80 % della loro spesa va nella difesa).

Portare:

facciamo conoscere a fondo la realtà di questo Popolo e di questo Paese ai nostri famigliari, fratelli, amici, conoscenti attraverso viaggi, film e pubblicazioni.

La giornata si è conclusa con la corale “ Arpa di Davide” che, su richiesta del Presidente EDIPI, ci ha deliziato nuovamente con i commoventi brani “Gerusalemme d’Oro” e l’Inno Nazionale Ebraico “Hatikvah” cantato anche dal pubblico in standing ovation.

Laura Calasso 14 settembre 2015