Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici, la violenza del “terrorismo popolare” in Israele continua: un accoltellamento lì, una sassaiola che magari ferisce dei bambini (https://twitter.com/afagerbakke/status/660501571764142080) qui, un investimento con l’automobile là… ormai è passato un mese e il ritmo ogni tanto cala, ogni tanto aumenta, ma sostanzialmente resta uguale. Sono i giornali semmai che ne parlano di meno: sono diventati banali, oltretutto è evidente che si tratta di aggressioni dei “palestinesi” che dovrebbero essere i buoni contro gli ebrei israeliani che dovrebbero essere i cattivi e dunque è meglio non parlarne troppo, non dar troppo peso a episodi che provano che sono i bravi palestinisti a scatenare la violenza. E questa può essere anche una buona cosa, mostrare che sul piano del richiamo internazionale il terrorismo popolare, come si usa chiamarlo, non paga.

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