Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici, in ogni atto terroristico ci sono i manovali della morte, che compiono l’azione e magari ci rimettono la vita, assassini di persone con cui non hanno nessuna personale ragione di ira, esseri orribili per cui la vita umana, l’identità delle persone non vuol dire niente, è interamente occultata dietro un odio astratto. Di questa categoria fanno parte gli esecutori della strage di Parigi, ma anche gli accoltellatori seriali che in questi giorni agiscono in Israele. E ci sono i mandanti, ancora più orribili perché condividono la responsabilità di un assassinio impersonale, ma non si assumono neanche il costo di sporcarsi le mani. Sono gli Eichmann, i Pol Pot nel loro piccolo anche i Barghouti, quelli che mandano gli altri ad ammazzare. E poi spesso anche se non sempre vi sono gli sciacalli, quelli che cercano di approfittare della situazione, di trarre guadagno dalle vittime. Sono quelli che entrano nelle case per rubare dopo i terremoti, che spogliano i cadaveri degli assassinati, magari per impadronirsi di parti del loro corpo, i capelli, i denti d’oro, tutto quel che era loro rimasto, come facevano i nazisti. Ci sono anche gli sciacalli morali, quelli che cercano di dar la colpa alle vittime, difendendo in sostanza i colpevoli anche se verbalmente fanno mostra di condannarli. Quelli che se una donna è violentata è colpa sua perché girava da sola, se un ebreo è assassinato allora è un “colono” e via dicendo. Com’era prevedibile, gli sciacalli non sono mancati nel caso di Parigi. In particolare si è distinta l’Autorità Palestinese che cerca disperatamente di nascondere il suo carattere terrorista provando a vendere l’autodifesa israeliana come terrorismo. Questo fa parte di una generale strategia comunicativa di inversione delle parti e falsificazione sistematica dei fatti adottata dai palestinisti: il Monte del Tempio e gli altri luoghi storici ebraici farebbero parte del “patrimonio storico palestinese” e non di quello ebraico, come è storicamente ovvio; la legge del ritorno è per i “profughi palestinesi”; il terrorismo non sarebbe arabo ma ebraico, l’apartheid lo stesso; gli arabi, che impediscono con la violenza il culto ebraico e spesso anche quello cristiano dovunque hanno il potere, tutelerebbero la libertà religiosa insidiata da Israele, eccetera eccetera. Continua a leggere su informazionecorretta