La settimana dell’ indossa una Kippah ha avuto il suo culmine col presidente del parlamento europeo che ha indossato la kippah ed espresso la propria solidarietà con le comunità ebraiche europee

ECI ha lanciato una campagna chiamata “Indossa una Kippah” come risposta all’aumento di un antisemitismo violento in diverse parti dell’Europa che ha spinto i leader delle comunità ebraiche a chiedere ai propri appartenenti di non indossare, per prudenza, la kippah in luoghi pubblici. Quando l’undici gennaio a Marsiglia un insegnante ebreo è stato pugnalato da una ragazzo musulmano radicale di 15 anni ed agli ebrei è stato chiesto, per prudenza, di non portare la kippah, ECI si è sentita spinta ad entrare subito in azione. Dopo pochi giorni di preparazione, è stata lanciata una campagna spontanea attraverso un comunicato stampa ed attraverso i social media. Molti leader politici, pastori ed attivisti hanno accettato la sfida di indossare una kippah durante l’ultima settimana di gennaio. In Svezia i parlamentari di un intero partito politico hanno deciso di portare la kippah come sostegno alle comunità ebraiche di Svezia e dell’intera Europa. Le donne hanno espresso la loro solidarietà portando un ciondolo con la stella di Davide.

A Bruxelles, il presidente di ECI Rudolf Geigy e Tomas Sandell sono stati visti con la kippah nei corridoi del parlamento europeo e, come risultato, molti parlamentari hanno voluto unirsi alla campagna chiedendo di avere una kippah. In un pomeriggio, parecchi membri e due vicepresidenti del parlamento europeo hanno indossato con entusiasmo la kippah ed hanno messo la propria foto sui social media. La campagna ha avuto il suo culmine alla celebrazione del Giorno della Memoria, nel parlamento europeo, il 27 gennaio, quando il presidente Martin Schulz si è incontrato con Geigy e Sandell, ed ha messo la kippah, con tanto di foto che è finita sui social network. Nel suo primo discorso, nel Giorno della Memoria del 2012, l’allora neo eletto presidente del parlamento europeo si impegnò a porre come priorità la sicurezza per il popolo ebraico e per lo stato di Israele. La settimana scorsa ha ricevuto l’approvazione del presidente del Congresso Ebraico Europeo, Moshe Kantor, per aver preso pubblicamente una posizione a favore del popolo ebraico e dello stato di Israele, criticando la recente direttiva dell’UE sull’etichettatura, definendola “controproducente”.

Perché indossare una kippah?

La campagna di ECI per chiedere ai non ebrei di portare la kippah, come segno di solidarietà con le comunità ebraiche, è una nuova forma di attivismo e vogliamo coinvolgere i nostri attivisti per esprimere la solidarietà in modo tangibile. Mentre ECI spesso ha a che fare con questioni politiche complesse, che richiedono una certa competenza, l’iniziativa “Indossa una kippah” coinvolge tutti quanti. Portare la kippah (e per le donne un altro simbolo religioso ebraico) ci fa identificare con le comunità ebraiche, sperimentando la reazione che gli ebrei subiscono e la consapevolezza delle misure di sicurezza che devono applicare ogni giorno. Alcuni attivisti hanno raccontato di aver subito insulti quando hanno deciso, per strada, di indossare la kippah. Portare la kippah ci ha anche dato un’opportunità unica per parlare dell’antisemitismo. Durante la settimana a Bruxelles la squadra di ECI ha avuto molte occasioni per spiegare, a cristiani ed ebrei, perché abbiamo deciso di farlo. Molti leader ebrei sono stati toccati da questo semplice atto di solidarietà. Sebbene la campagna si sia chiusa ufficialmente il 31 gennaio, nulla vieta di ripeterla in qualsiasi momento.

Anno nuovo – sito nuovo – priorità nuove

New website <http://www.ec4i.org/oldweb/index.php?option=com_acymailing&ctrl=url&urlid=123&mailid=1531&subid=2121>

Il 2016 è partito in quarta.

In tempo per la giornata della memoria, ECI ha aperto un nuovo sito web.

Date un’occhiata a www.ec4i.org <http://www.ec4i.org/oldweb/index.php?option=com_acymailing&ctrl=url&urlid=123&mailid=1531&subid=2121> e diteci cosa ne pensate! Un grazie a Perrine Dufoix e all’agenzia web Indell per aver lavorato sodo e con fantasia, per la creazione di questo sito.

Dopo molti anni di continua espansione nell’ambito del nostro operato, sentiamo che questo sarà un anno di consolidamento per prepararci ad una nuova stagione. – ECI sta attualmente lavorando al rinnovamento delle proprie strutture interne, sotto la guida del nuovo presidente Rudolf Geigy. Questo comporta una supervisione organizzativa ed una squadra di lavoro. – In questo anno ECI intende rafforzare la base di Bruxelles. ECI sarà tanto forte a livello globale quanto sarà la sua presenza ed influenza a Bruxelles. – Inoltre ECI desidera rafforzare l’aspetto nazionale del lavoro. A dicembre abbiamo testimoniato di come, coordinando gli sforzi nelle capitali degli stati membri dell’UE, siamo stati in grado di rendere più forte ed ascoltato il nostro messaggio contro le direttive per l’etichettatura dei prodotti israeliani. – La coordinazione internazionale andrà di pari passo con una migliore mobilizzazione dei sostenitori di base, che saranno sempre maggiori. Ciò comporta anche una maggiore visibilità nei social media ed un migliorato sito web. Per ECI è necessario trovare nuovi finanziatori per sostenere il lavoro futuro. Questo vuol dire anche essere più presenti e trasparenti quando comunichiamo inostri bisogni economici. Vogliate prendere in considerazione una vostra generosa donazione oggi, per renderci più efficaci nel sostegno ad Israele ed al popolo ebraico.

Un esponente dell’UE riconosce che le parole di odio dei palestinesi costituiscono un ostacolo per la pace – Un esponente importante dell’UE ha, per la prima volta, riconosciuto che i discorsi di odio dei palestinesi sono un ostacolo per la pace in Medio Oriente, ed ha espresso il desiderio di cooperare con ECI, riguardo a questo problema estremamente importante. Questa è stata l’inattesa conclusione, il mese scorso, di un incontro con un esponente dell’UE ed con un israeliano, esperto in questo campo. A motivo della delicatezza della questione, non possiamo rivelare altri dettagli in questo momento, se non quello che si tratta di un vero tentativo di lavorare insieme per trovare una soluzione. Questa è una buona immagine che dimostra come si possa ottenere risultati concreti impegnandosi in modo costruttivo con gli esponenti delle istituzioni europee e concentrandosi su un obiettivo comune: la pace in Medio Oriente. Possiamo spesso avere prospettive diverse su come raggiungere meglio questa pace (come nel caso delle direttive europee sull’etichettatura), ma mantenendo una mentalità aperta ed offrendo idee creative possiamo servire meglio gli interessi di Israele e del popolo ebraico.