Tre attentati in due giorni sono davvero tanti, le bombe nello zaino vicino alla stazione di Elizabeth, l’esplosione del Seaside Park nel New Jersey, e nel quartiere di Chelsea, a Manhattan. L’ultima scoperta ha bloccato la strada per l’aeroporto di Newark, ha messo in difficoltà i passeggeri dei treni Amtrak, h a gettato il Paese in quel senso di/dejà vu/che assomiglia alla sconfitta. Così è la sindrome che investe ogni società sconvolta dal terrorismo: esso vuole sorprendere le sue vittime, confonderle, creare una crisi di fiducia. Gli USA dall’11 di settembre ad ogni attacco vivono con lo shock una regale sensazione di oltraggio, da cui la crisi isterica simile all’assedio in casa per lunghissime ore di tutti i cittadini di Boston, asserragliati mentre la polizia continuava la sua caccia ai terroristi.

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