Il Giornale, 27 novembre 2016

Israele brucia da cinque giorni, dal nord al sud le piante meravigliose coltivate nella terra sassosa che da secoli non aveva conosciuto foreste e prati sono ridotte in cenere, fuggono gli animali dei boschi, decine di migliaia di persone sono profughi, grandi città come Haifa vengono evacuate, cittadine storiche come Zicron Iaacov conoscono distruzioni di massa, alcuni villaggi della Giudea e della Samaria sono scheletri… La gente piange mentre l’enorme solidarietà li cura e li ospita, non crede all’apocalisse che vive mentre i corpi dell’Esercito, dei Vigili del Fuoco, della Polizia insieme circoscrivono, salvano, spengono. Continua a leggere articolo su fiammanirenstein.com