L’obiettivo finale è includere le terre dal Giordano e il mare nella grande umma islamica. Lo dice la storia.

di Emanuel Segre Amar

Stato di Palestina: dietro queste due parole, che sembrano avere la massima priorità per l’Onu e per i governanti del mondo intero, si nasconde una realtà che appare sconosciuta ai più. Nel mondo arabo non vi è una tradizione dello stato e, a parte l’Egitto, la cui storia risale a migliaia di anni fa, di molto antecedente all’arrivo dei conquistatori/predicatori musulmani (e che tuttora è abitato anche da popolazioni non arabe, come non lo erano gli antichi egizi), non si è mai parlato di stati nel senso esportato da inglesi e francesi dopo la fine della Prima guerra mondiale. Le popolazioni arabe riconoscono, come legame fondamentale, la tribù. Se si considera quanto accade in stati artificiali, tracciati con un righello sulle mappe, come sono la Libia, la Siria o l’Iraq, vediamo che, abbattuto il dittatore, sono le tribù che riemergono con tutta la loro forza. Sopra la tribù non può esistere uno stato, inevitabilmente dilaniato da vere e proprie guerre tribali (all’interno della stessa “setta” religiosa) oltre che dalla millenaria guerra tra sunniti e sciiti.

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