La risposta di Alan Dershowitz

In una recente lettera al New York Times, l’attuale conte di Balfour, Roderick Balfour, ha sostenuto che “l’aumento dell’antisemitismo in tutto il mondo” è colpa di Israele. Roderick Balfour, che è un discendente di Arthur Balfour, il ministro degli Esteri britannico che cento anni fa promulgò la Dichiarazione Balfour, ha scritto: “La crescente incapacità d’Israele di affrontare la condizione dei palestinesi e l’espansione degli insediamenti ebraici in territorio arabo sono i principali fattori di crescita dell’antisemitismo in tutto il mondo”. Balfour sostiene inoltre che il primo ministro israeliano Netanyahu “deve una soluzione del conflitto israelo-palestinese ai milioni di ebrei in tutto il mondo” che subiscono l’antisemitismo. Commenta Alan Dershowitz, grande avvocato liberal e difensore dello stato ebraico: “Questa opinione, magari animata da buone intenzioni ma totalmente miope, appare particolarmente paradossale alla luce del fatto che la Dichiarazione Balfour del 1917 aveva, tra i suoi scopi principali, quello di porre termine all’antisemitismo in tutto il mondo (e ai suoi pretesti) attraverso la creazione di una patria per il popolo ebraico.

Ma ora il rampollo di Lord Arthur Balfour ci dice che è proprio Israele la causa dell’antisemitismo. Chi odia gli ebrei ‘in tutto il mondo’ perché non condivide la politica di Israele sarebbe pronto a odiare gli ebrei in base a ogni altro possibile pretesto”. Gli antisemiti moderni, prosegue Dershowitz, “a differenza dei loro antenati, hanno bisogno di trovare delle scuse per giustificare il loro odio, e l’antisionismo è diventato la scusa del giorno.

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