Giro d’Italia a ‘Gerusalemme ovest’? La capitale è unita, retromarcia degli organizzatori Analisi di Fiamma Nirenstein Gerusalemme –

Se qualcuno poteva sperare che in una bella mattina di maggio (così prevede il calendario della gara) nel profumo delle rose a Gerusalemme il Giro d’Italia avrebbe preso il via in atmosfera di pace, che l’iniziativa di un giro globalizzato e extraeuropeo avrebbe preso le ali senza suscitare un’ondata di aggressività… Beh, si sbagliava. Il Boicottaggio contro Israele cerca di raggiungere il Giro. È stato certo un lapsus senza dolo, ma il nervo toccato nella presentazione della corsa quando si è parlato della partenza da Gerusalemme ovest, com’era scritto nel sito ufficiale, invece che da Gerusalemme tout court, è scattato al diapason. Subito in una nota congiunta la ministra dello sport Miri Regev e del turismo Yariv Levin (dopo un impegno che si dice sia di 12 milioni di dollari) hanno fatto sapere che Israele non avrebbe sostenuto la gara a meno che la definizione non venisse cambiata, e ha anche aggiunto che definire la capitale Gerusalemme ovest rompeva gli accordi con gli organizzatori: «A Gerusalemme capitale d’Israele non c’è est o ovest, c’è Gerusalemme unita». Continua a leggere su IC