di Maurizio Borra e Giuseppe Crimaldi

– Abbiamo voluto rifletterci bene prima di intervenire, prendendoci alcuni giorni prima di dire la nostra. Quando, con il presidente della Federazione Italia-Israele Maurizio Borra, ci siamo sentiti al telefono per decidere se pubblicare o meno un comunicato sulla questione di “Gerusalemme Capitale”, alla fine abbiamo deciso di non lasciarci andare a dichiarazioni impulsive: anche perché ciascuno – prima di aprir bocca – dovrebbe non solo contare fino a dieci, ma soprattutto tenere connessa la lingua al cervello. Ma adesso non possiamo più tacere. Ed è giunto il momento di dire quello che pensiamo.

Ne sono successe di cose in quest’ultima settimana. Oltre alla decisione dell’amministrazione americana (Trump non ha fatto altro che ufficializzare una risoluzione del Congresso degli Stati Uniti presa già venti anni fa, sottoscrivendo le parole di due suoi predecessori alla Casa Bianca), abbiamo registrato, nell’ordine:

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