Mario Orioles intervista Germano Dottori

Germano Dottori, docente di Studi Strategici alla Luiss e consulente scientifico di Limes, non è sorpreso dall’esito del voto all’Assemblea Generale Onu su Donald Trump e Gerusalemme. Che considera, in ogni caso, «totalmente ininfluente», diversamente dalle minacce di The Donald ai paesi non allineati al nuovo corso americano. Un nuovo corso che trova il nostro paese in posizione di sostanziale dissenso, come dimostrato dal voto italiano in assemblea generale, sintonizzato con la linea di appoggio all’Islam politico che Dottori attribuisce al nostro governo e che egli reputa problematico. L’America ha scelto di stare con Riad e il Cairo, e se non cambiamo rotta rischiamo di rimanere fuori dai giochi. Una posizione «miope e rischiosa», quella dell’Italia.

La sua valutazione sul voto dell’assemblea generale dell’Onu?

“Sarebbe stato sorprendente un risultato diverso. Quindi non mi meraviglio, se non del grande interesse che ha suscitato questo pronunciamento, a tutti gli effetti ininfluente. Paradossalmente, la vera conseguenza sono le possibili ritorsioni, che Trump potrebbe decidere di varare nei confronti degli Stati che hanno deluso le sue aspettative.

” L’Europa ha reagito compatta alla decisione di Trump, condannandola. E un riflesso condizionato?

Ha votato compattamente contro gli Usa solo quella parte dell’Europa che si sente più vicina alla Germania. L’Europa del Trimarium ha in gran parte optato per l’astensione, come avremmo dovuto fare noi.

Come spiega il voto dell’Italia?

L’Italia di Paolo Gentiloni è con la Germania e in Medio Oriente è tuttora molto vicina a Iran, Turchia e Qatar, mentre gli Stati Uniti sono con Riyadh, Gerusalemme e l’Egitto. Certo, ci sono stati tentativi recenti da parte italiana di avviare un riequilibrio, cercando interlocuzioni con l’Arabia Saudita. Ma la situazione è chiara: siamo con l’altro raggruppamento. C’è un’evidente nostalgia del grosso del sistema politico italiano, che cerca l’appoggio dell’America liberal malgrado sia all’opposizione. E una politica a mio avviso miope e rischiosa. Continua a leggere articolo su IC