Se pensate di leggere questo articolo ed avere le risposte a tutte le vostre domande, vi prego di non perdere tempo: non sarà così. Preferisco che non mi leggiate. Non ho nulla da pontificare ed insegnare su questo argomento. Ho semplicemente l’obiettivo di raccontare – come sempre faccio quando mi occupo di una cronaca giornalistica – delle conferenze tenutesi a Palermo e Catania “Uniti verso la Radice. Giudea ieri, oggi e domani con la chiesa cristiana unita”. In molti hanno “gridato allo scandalo”, in tanti all’apostasia, mentre dall’altra parte si è parlato di eventi profetici. Pare evidente a tutti che la scelta di tenere questi incontri in una chiesa evangelica non sia stata molto felice, ma più avanti affronterò anche questo argomento che ha così diviso il mondo evangelico. Chi esagera in un modo, chi nell’altro. Chi enfatizza, chi demonizza.

Eppure io faccio subito il mio appello: “Popolo Evangelico Italiano, sii prudente! Con Israele e con Dio, non si scherza!”. Il mio, credetemi, non è un appello rivolto agli uni piuttosto che agli altri. E’ “bipartisan”. Trasversale. Rivolto a tutti. Vorrei invitare i leader evangelici a mettere “i piedi per terra”: sia chi ha sostenuto questo evento, sia chi l’ha denigrato. Bisogna capire che, forse, non siamo certo noi il centro del mondo. Per questo, io vi pongo una semplice descrizione dei fatti, accompagnata come ovvio che sia da ciò che ho percepito. Di ciò che ho visto e udito. Perché, vi confesso, che per quanto mi riguarda, considero l’argomento così serio, spiritualmente delicato e teologicamente complesso, che prima di arrivare a conclusioni affrettate io mi fermo a riflettere per poi studiare, sempre ed ancora di più. Ma urge una chiarificazione, a caldo, di ciò che è successo. Dal mio, personale, punto di vista.

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