“Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà”; questo è il testo di Genesi 12:3 che citiamo sempre nei confronti di quanti agiscono a favore degli ebrei e chi invece non lo fa.

La vicenda umana di Ettore Castiglioni, alpinista, partigiano, pianista e scrittore, morto in circostanze misteriose dopo aver salvato decine di persone, tra cui molti ebrei non rappresenta un paradigma calzante a tal riguardo: si impegna a benedire gli ebrei fino a salvar loro la vita ma lui la perde. Ecco in breve la sua storia.

Nel 1943, dopo l’Armistizio dell’8 settembre, Ettore Castiglioni si trovò nel ruolo di Ufficiale degli alpini in una situazione anomala: l’abbandono dei vertici militari delle proprie truppe lasciate allo sbando ed al rischio di arresto e deportazione in Germania da parte dei nazisti. Decisosi di aiutare i suoi ragazzi con cui aveva svolto vari corsi d’alpinismo sulle Dolomiti, Castiglioni abbandonò, con alcuni di loro, la caserma di Aosta, e con alcuni muli e vario vestiario fuggì in una baita posta in alta Valpelline sul confine svizzero. Iniziò un’attività di passatore per salvare oltreconfine vari perseguitati politici. In tali operazioni ad alto rischio salvò alcuni parlamentari perseguitati dai fascisti, tra cui Luigi Einaudi, sua moglie ed il figlio.

Quest’ultimo, in seguito divenne il primo Presidente della Repubblica Italiana e nel suo diario pubblicato, menzionò la vicenda del suo salvataggio. Tra i vari perseguitati che chiesero a Ettore un aiuto, vi erano molte famiglie di ebrei. Una in particolare di nome Bier, fu citata nei diari pubblicati post-mortem dello stesso Castiglioni. I Bier erano ebrei di origini croate, lui era un chimico enologo e diede incarico ad Ettore di ricuperargli una valigia preziosa e di inviargliela poi in Svizzera ove era rifugiato dopo il salvataggio e la fuga, resi possibili appunto dall’accompagnamento di Castiglioni. Castiglioni eseguì, ma l’intercettazione del contenuto di essa da parte dei doganieri, costò il successivo arresto di Ettore. Si venne in seguito a sapere, durante gli interrogatori da parte del magistrato elvetico, che nella valigia vi erano vari nomi di (forse) altri ebrei da salvare, e oggetti di valore e vari gioielli di proprietà della famiglia Bier. L’invio di valuta in Svizzera da parte di Castiglioni fu verosimilmente il motivo che, associato al sospetto di trasportare immigrati clandestini oltre confine, procurò l’arresto per il previsto successivo rimpatrio di Ettore, destinandolo alla certa prigionia fascista.

Durante la notte dell’arresto tentò la fuga, trovando purtroppo la morte per assideramento a causa di una tempesta di neve.

Questa la vicenda umana che vorremmo portare alla luce per un giusto riconoscimento ad un eroe che sacrificò la vita per salvare persone innocenti dalla barbarie nazi-fascista. Io sono convinto che il principio biblico della benedizione verso quanti benedicono Israele sia valido anche per il caso Castiglioni. Il senso della mia convinzione stà nel fatto che qui c’è una benedizione latente destinata a quanti si prodigheranno a riesumare la vicenda di Ettore Castiglioni in un periodo di recrudescenza di un subdolo antisemitismo mascherato di antisionismo. L’esempio del sacrificio di Ettore Castiglioni serve a svegliare le coscienze dei nostri giovani intorpidite da un mondo senza valori.

Il progetto che stiamo costruendo, segue la prima iniziativa del dicembre 2017 con il viaggio du Hanukkah in Israele, che ci ha portato a ricordare la figura di Ettore a Gerusalemme, nella sede di Keren Hayesod e poi a Tel Aviv presso l’Istituto Italiano di Cultura dell’Ambasciata di Israele in Italia. In questa prima fase è stato preparato un diploma di riconoscimento per l’operato di Ettore Castiglioni a favore degli ebrei, consegnato poi in Italia al nipote vivente. Ora pensiamo di allestire, nel mese di giugno, un evento a Milano con una petizione per una targa commemorativa da affiggere all’Auditorium “Luigi Einaudi” nel Villaggio Goldstein a Gerusalemme con relativa donazione a Keren Hayesod.

Nella seconda metà di agosto inoltre è prevista la visita all’Auditorium “Luigi Einaudi”, che ricordiamo fu uno dei salvati, assieme a molti ebrei, da Ettore Castiglioni: quale luogo più adatto di questo per immortalare il ricordo di chi lo scampò da morte certa? Evangelici d’Italia per Israele invita quanti siano interessati a partecipare al perfezionamento di questa iniziativa di contattarci direttamente allo info@edipi.net o telefonare allo 3475788106