l terzo ed ultimo incontro del Corso di Israeologia, presieduto dal Past. Ivan Basana, Presidente di Evangelici d’Italia per Israele, si è aperto affrontando il tema “Israele fra il presente (attualità) e il futuro”, in quanto a distanza di due soli giorni dalla celebrazione del 70° anniversario dalla nascita dello suo Stato Israele si trova ad affrontare, per l’ennesima volta, un’emergenza difensiva dallo tsunami di migliaia di “palestinesi” che inneggiano alla “marcia del ritorno” nella “loro terra”.

E pensare che Gaza fu ceduta nel 2005 da parte delle migliaia di ebrei che forzatamente lasciarono le loro case, con lacrime e tanta sofferenza, ai palestinesi perché questo atto avrebbe portato la pace…; non ci può essere pace con chi vuole solo guerra e distruzione di Israele e del suo popolo, come sancito dallo statuto di Hamas. Da non trascurare il fatto che a Gaza c’é una presenza di arabi che credono in Yeshua per i quali è importante pregare perché corrono grandi rischi per la loro stessa vita. Proprio un articolo apparso su Repubblica il venerdi precedente evidenzia che in Iran l’economia è ai minimi storici perché la moneta ha avuto una svalutazione del 100% in quanto tutte le risorse economiche sono utilizzate per il terrorismo. La popolazione vive in situazioni disastrose non a causa di Israele ma a causa dei finanziamenti a favore degli armamenti.

Dal Golan la Siria riesce a dominare tutta la pianura di Izreel  e le armi di Harmageddon sono tutte nei confini del Libano per attaccare Israele. A Sud ovest i palestinesi premono sui confini fra Gaza e Israele…

Il Presidente Basana fa notare come sia importante sfruttare questo particolare momento per poter trovare gli strumenti adatti per porci in maniera critica e sostenere correttamente Israele e la rivelazione del Messia. Golda Meier sosteneva che il problema palestinese è difficile da risolvere finché le madri palestinesi odieranno gli ebrei più di quanto amino i propri bambini. E’ un’ideologia della morte che viene promossa!

Il fatto che Israele si sia affermato come Stato sovrano dal 1948 e sia sfuggito ai vari tentativi di distruzione va spiegato prima di tutto grazie all’intervento divino ma anche con il fatto che il sionismo americano ha aiutato finanziariamente lo Stato di Israele a sopravvivere, mentre il contributo degli Evangelici è stato marginale; dal 19° secolo gli Ebrei della diaspora erano spinti misteriosamente a ritornare nella terra desertica dei loro avi (come descritto nel bel libro di Golda Meier) con il sostegno importantissimo delle comunità ebraiche americane. E’ evidente che in questa iniziativa secolare c’era l’assoluto controllo di Dio!

Tre date:

1917 Focolare Nazionale ebraico (dichiarazione Balfour)

1920 Valore legale e indiscutibile (dichiarazione di S. Remo)

1947 Dichiarazione ufficiale ONU (unica astenuta la Gran Bretagna)

A questo punto il Presidente Basana fa una bella lezione di storia ricordando come durante la prima guerra mondiale Weizman scopre la possibilità di utilizzare l’acetone nella preparazione delle armi nel conflitto bellico.

Considerando il passaggio di Romani 9: 6-13 ci si è posti la domanda se tutto Israele o il residuo di Israele sarà salvato? I figli della promessa sono considerati Israele, cioè i figli di Giacobbe. Questo testo insegna che non tutti i discendenti di Israele sono Israele in senso stretto, come parte del residuo che rimane fedele. Paolo cita in Ro 11:2-4 i 7000 fedeli che non hanno piegato il ginocchio…., così dunque anche nel tempo presente è stato lasciato un residuo.

In Israele ci sono 20.000 ebrei che hanno ricevuto la rivelazione di chi è il Messia, questi sono il residuo presente. Gli ebrei laici vedono con più favore gli ebrei messianici che non gli ortodossi, perché questi ultimi vengono mantenuti dallo Stato, non lavorano, non pagano le tasse, non fanno il militare. Le congregazioni messianiche sono autonome nel celebrare il culto, ognuna secondo la libertà che lo Spirito Santo dà a ciascuno; ma non ci sono discordie fra di loro né polemiche, né problema alcuno. Non c’è una forma di religiosità, fra di loro, c’è unità e amore reciproco. Si ritrovano una volta al mese a livello locale e una volta ogni tre mesi a livello nazionale; breve considerazione: le chiese evangeliche italiane avrebbero molto da imparare dalle congregazioni messianiche!

Il residuo di Israele è quello che darà vita ai 144.000 e avrà un ruolo negli ultimi tempi. Paolo dice che tutto Israele sarà salvato; allora è un residuo o tutto ? La contraddizione è più apparente che reale perché Zaccaria afferma che due terzi saranno sterminati, ma un terzo sarà preservato.

L’aiuto finanziario che Edipi (e solo Edipi) assegna ogni anno agli Ebrei Messianici aiuterà a ridurre quei due terzi destinati alla distruzione. Il residuo riguarda gli Ebrei Messianici che sono attualmente in Israele e il loro ruolo è importantissimo perché avranno il compito di portare i fratelli secondo la carne alla rivelazione del Messia.

Israele e il Regno Messianico La sessione pomeridiana si è concentrata su questo argomento e sono stati letti molti passaggi biblici; in Atti 1:6-8 Gesù voleva dire che il ristabilimento del regno a Israele doveva essere un passaggio di testimone da Israele alla Chiesa, ma il mandato della Chiesa sta per terminare in questi tempi.

Fino a 30 anni fa non c’era una visione su Israele, ma oggi sì ed è bene che sia così. Ciò non significa assolutamente giudaizzare la Chiesa e se questa tendenza emerge occorre tornare all’equilibrio indispensabile della Scrittura: ai Gentili non viene richiesto di diventare Giudei o Ebrei, ma di simpatizzare con essi, offrendo riconoscenza e amore. Il cielo deve tenere accolto Gesù fino al tempo della restaurazione di tutte le cose. Quanto al ravvedimento di Israele e al suo ruolo nel Regno Messianico è naturale che il posto di Israele sia sopra le nazioni della terra.

Conclusione

Per troppo tempo si è insegnato l’ Ecclesiologia ed è giusto, ma insieme si deve insegnare anche l’Israeologia per evitare la deriva storica che si è attuata in questi duemila anni. La visione della nuova Gerusalemme descritta in Apocalisse 21 chiarifica le due istituzioni: Israele e la Chiesa le quali, insieme alla Famiglia, sono le tre istituzioni più importanti per Dio.

E’ sotto gli occhi di tutti che la Chiesa è sotto attacco (a Londra edifici di chiesa diventano moschee), Israele è sotto attacco, la Famiglia è sotto attacco. Il Pastore Basana spera che queste tre intense lezioni siano uno stimolo per mettere in pratica il versetto 1 del cap. 62 di Isaia: “Per amore di Sion io non tacerò e per amore di Gerusalemme non mi darò riposo finché la sua giustizia non spunti come l’aurora e la sua salvezza come una fiaccola ardente”

Certa di condividere il pensiero di tutto il gruppo di studio, sono grata e ringrazio il Presidente Basana e sua moglie Andie per aver così generosamente messo a disposizione la profonda conoscenza maturata in oltre ventanni sul tema Israele e la Chiesa, per aver profuso senza risparmiarsi energie e tempo e per essersi docilmente sottoposti alle numerose domande e confronti anche a sessione terminata. Che Dio possa ancora usarli nel Suo piano divino di semina, come ha fatto fino ad oggi, affinché al tempo opportuno ci sia un abbondante raccolto, come sta accadendo proprio sotto i nostri occhi.

Un particolare ringraziamento al Pastore Guglielmo Bianchini del Centro Eben Ezer e a sua moglie per aver ospitato queste tre giornate di studio, per l’accoglienza, la guida, l’organizzazione e la cura nella preparazione dei pasti consumati in semplicità e armonia.