Con questo articolo a nome di Progetto Dreyfus, accogliamo il prof. Ugo Volli come contributore stabile della nostra redazione. Un sincero augurio di buon lavoro da parte mia e da tutti coloro che hanno avuto modo di apprezzare il suo importante lavoro di divulgazione in questi anni. Sono sicuro che i nostri lettori apprezzeranno la nostra instancabile ricerca per trovare nuove e interessanti voci che possano rappresentare i valori di cui ci facciamo portatori.

Benvenuto prof. Volli!

Alex Zarfati, presidente di Progetto Dreyfus

Hasbarà. Fare (contro)informazione su Israele, o come si usa dire in ebraico “hasbarà” è necessario: la sproporzione delle voci sui media a sfavore dello stato ebraico è impressionante, in Italia come nel resto dei paesi occidentali. Le notizie che riguardano Israele vengono censurate, invertite nell’ordine delle cause e degli effetti, deformate per dare un’impressione dello Stato ebraico come un luogo violento, inumano, imperialista,. colonialista: tutto il contrario della verità. Sono pochissimi i giornali che si sottraggono al diluvio obbligatorio delle fake news antisraeliane e in sostanza antisemite.

Fare (contro)informazione su Israele è facile. Le notizie in rete ci sono, non occorre andarsele a cercare direttamente sul terreno. La rete contiene i dati, i fatti, le diverse versioni delle storie. Tutto quel che non è strettamente segreto si trova. Basta avere la pazienza di cercare, risalire alle fonti, non arrestarsi alle voci di seconda e terza mano dei media, non tacere sugli episodi che la stampa politically correct censura perché dimostrano le ragioni di Israele e i torti dei movimenti palestinisti e del principare aggressore oggi presente in Medio Oriente, l’Iran.

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