Nel programma mattutino del 18° Raduno EDIPI a Padova del 29 settembre è prevista la visita guidata nel ghetto della città, della sinagoga e del Museo Ebraico; in particolare sulle pareti della vecchia sinagoga Askenazita, ora adibita a museo, visioneremo la video installazione che racconta le vicende della comunità.

Ricordiamo che nella prestigiosa cornice dell’Hotel Excelsior durante la recente Mostra del Cinema di Venezia, il Museo della Padova Ebraica ha presentato “Esedra – dieci storie della Padova Ebraica”, la versione in dvd della installazione video “Generazione va, generazione viene” presente all’interno della struttura museale fin dalla sua nascita.
Non, però, una semplice trasposizione artistica dell’installazione, ma un vero e proprio nuovo lavoro a completarla, con l’aiuto del Rabbino capo della comunità Padovana, Adolfo Locci, per l’occasione nella veste di sceneggiatore delle 10 vicende storiche che, in ordine, non cronologico, si alternano nei 50 minuti di durata del dvd.
La video installazione, creata dal regista Denis Brotto e fortemente voluta dalla comunità di Padova, racconta in modo inedito e coinvolgente la storia della comunità stessa attraverso 10 diversi pesonaggi, noti o meno, che narrano in una curiosa ma mai pesante sovrapposizione di più schermi, i fatti per i quali saranno ricordati .
Se la video installazione era stata realizzata “site specific” per la visione su più superfici, muri perimetrali o shermi veri e propri all’interno della sinagoga tedesca, “Esedra” è invece la reinterpretazione, creata dallo stesso regista, dedicata alla visione domestica.
“Un dvd”, spiegano i responsabili del museo,”che permetta nonostante la lontananza dal luogo per cui è stata creata originariamente, di apprezzare appieno lo scorrere dei secoli attraverso le vicende di importanti esponenti della Padova Ebraica”.
Aggiunge inoltre il regista:”Serve a ricordare che la storia è fatta di eventi legati gli uni agli altri, nella quale gli accadimenti del futuro sono una conseguenza diretta di quanto è avvenuto o si è fatto nel passato. Non a caso “toledot” è il termine ebraico con cui si definisce la storia, ma anche l’idea di conseguenza, di concatenazioni di eventi tra passato presente e futuro. Ma quest’opera vuole idealmente esser anche il racconto di tutte le donne e di tutti gli uomini che ne hanno fatto parte e che l’hanno rappresentata, nonchè la manifestazione di quanto la vita della comunità sia ancora oggi profondamente radicata e presente nella città di Padova”.

di Massimo Tonizzo dal Mattino di Padova