Recensione di Alessandro Litta Modignani

Nell’analizzare un secolo esatto di difficili rapporti fra “socialismo, sionismo e antisemitismo”, dalla nascita del Partito socialista alla fine della Prima Repubblica, Alessandra Tarquini riporta al centro dell’attenzione alcune verità poco note e piuttosto scomode. Sulla base della tradizione filosofica marxista, socialisti e comunisti giudicavano l’ebraismo una “sovrastruttura” religiosa, una questione particolaristica da superare nell’ambito generale della lotta di classe. Del resto, ricorda l’autrice, l’antisemitismo moderno aveva avuto origine proprio dal ventre della sinistra francese, nella prima metà dell’Ottocento. Sin dalle origini, insomma, la sinistra italiana ha sempre considerato la questione ebraica con un atteggiamento di sufficienza e con fastidio. Non stupisce, di conseguenza, che anche il movimento sionista sia stato ignorato o trattato con grande diffidenza. Non mancarono tuttavia le eccezioni: continua a leggere su informazionecorretta