Il premier israeliano a processo per corruzione, frode e abuso di fiducia. Gantz, alleato di governo: “Lo considero innocente fino a prova contraria.

di Sharon Nizza

GERUSALEMME – Dopo altre tre anni di indagini che hanno pesato come una spada di Damocle sulle altrettante campagne elettorali dell’ultimo anno e mezzo, ieri Benjamin Netanyahu ha registrato un nuovo record: il premier israeliano più longevo, al suo quinto governo, è ora anche il primo premier in carica della storia del Paese ad affrontare un processo. «Lo Stato d’Israele contro Benjamin Netanyahu» si è pronunciato nel corso della prima udienza presso la Corte distrettuale di Gerusalemme, dove Netanyahu, insieme ad altri tre imputati, inizia ora una lunga battaglia legale che lo vede affrontare accuse di abuso di fiducia, frode e corruzione.
Dopo avere aperto la prima riunione del neonato gabinetto, Netanyahu ha raggiunto il tribunale, acclamato da una grande folla di sostenitori, mentre centinaia di manifestanti dell’opposizione protestavano di fronte alla sua residenza. Prima di accedere all’aula 317, Netanyahu ha tenuto un discorso di 15 minuti, circondato dai suoi più fedeli ministri, in cui ha attaccato duramente la procura che «insieme ai media di sinistra, quelli del `tutto tranne Bibi’, ha montato ad arte accuse inverosimili per cercare di sconfiggere un primo ministro di destra. Da polizia e procuratore un golpe contro di me». Ha chiesto che il processo fosse trasmesso in diretta – richiesta respinta già in precedenza dalla corte «per garantire la trasparenza, senza censure», menzionando l’inchiesta trasmessa giovedì sera dal Canale 13 sul processo, che ha suscitato clamore per le interviste a diversi testimoni chiave dell’accusa e che ha costretto la corte a ribadire la necessità di mettere un freno alle fughe di notizie. Benny Gantz, l’alleato di governo, esprime fiducia nei sistema giudiziario e dichiara che «il premier è innocente fino a prova contraria». La prossima udienza è fissata per luglio e la corte – a differenza di quanto accaduto per l’udienza di ieri in cui aveva respinto la richiesta di Netanyahu di non presenziare in aula – ha chiarito che per tutta la fase delle discussioni preliminari, che durerà almeno altri sei mesi, gli imputanti sono esonerati. Continua a leggere su Informazione corretta