Riceviamo da Emanuel Segre Amar il testo della videoconferenza tenuta martedì 16 giugno dall’ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar, alla Commissione Affari esteri del Senato

Onorevoli Senatrici e Senatori della Repubblica Italiana, grazie per avermi invitato a dialogare con voi.
  Il Medio Oriente si trova al centro dell’attenzione mondiale, il più delle volte non per le giuste ragioni.
  In passato, quest’area è stata il cuore della civiltà mondiale, mentre oggi è principalmente fonte di preoccupazione e instabilità.
  Cercherò di far luce su alcuni punti meno considerati nel dibattito corrente, anche se penso che siano la base e la premessa per qualsiasi discussione seria su quella regione e sul suo futuro. Suppongo che vorrete pormi domande su Israele e su quello che sta accadendo oggi; Sarò lieto di rispondere, dopo questa mia introduzione.
  Direi di iniziare dalla fine: il Medio Oriente è stato profondamente scosso nell’ultimo decennio: le rivolte iniziate in Tunisia ed Egitto, alla firme del 2010 e all’inizio del 2011, si sono estese a tutta la regione, causando quelle che sembravano “guerre civili”.
  Da circa dieci anni, tutti si aspettano che nella regione torni la calma, e si ritorni all’equilibrio precedente. Ma a quanto pare, ciò che è stato in Medio Oriente, non tornerà ad essere com’era, nel prossimo futuro.
  Circa 100 anni fa, le potenze mondiali decidevano di dare ai popoli del Medio Oriente, una nuova veste, nella forma dello stato nazionale di tipo occidentale. Decidevano quindi di mettere insieme sunniti, sciiti, cristiani, drusi, alawiti, curdi e altre minoranze, in un unico paese chiamato Siria. Lo stesso è stato per Libano, Iraq, Yemen e altri luoghi. A proposito, è stato così anche in Libia.
 I gruppi che furono messi insieme, erano rivali, e spesso persino nemici. Anche all’interno stesso di questi gruppi etnici, c’erano tribù e clan, che erano spesso in conflitto tra loro, con frequenti spargimenti di sangue. Continua a leggere su Notizie su Israele