di seguito

L’APPELLO DEL DR GRIMALDI (PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE DELL
ASSOCIAZIONI ITALIA-ISRAELE) CHE CI PERVIENE TRAMITE L’AMICO DR. LINDA.Dal Presidente nazionale raccolgo questo appello che giro a voi tutti.  Dopo averlo letto, non dovete fare altro che aggiungere “sottoscrivo  l’appello “ , firmarlo e girarlo nuovamente a me, che provvederò ad  aggiungerlo ad una lista che si sta formando . Vi ringrazio fin d’ora e
porgo il mio cordiale Shalom

/Dott. Giorgio Linda/

/Presidente Associazione Italia-Israele del Friuli/

/Segretario della Federazione delle Associazioni Italia-Israele/

Amiche e amici,

prima degli auguri di fine anno vi chiedo un ultimo sforzo per questo  2020 da dimenticare.

Occorre raccogliere il più alto numero di firme su questo documento,  stilato per il bene della verità e anche per quello di Israele. Sarò  breve: è in atto una manovra – in sede di una commissione delegata dalle  istituzioni governative e parlamentari italiane – per neutralizzare la  formula di antisemitismo già ampiamente adottata in alcune regioni e  altri enti locali nazionali. Il punto è sempre lo stesso: qualcuno sta  cercando di evitare che si equipari l’antisemitismo con l’antisionismo.  Da convinto sionista, io sono contrario a queste mezze misure. Perché in
ballo c’è oggi anche la difesa dei nostri fratelli cittadini israeliani.

Dunque, con pari energia, la Federazione e tutte le altre associazioni  di amicizia Italia Israele, insieme con l’Osservatorio Solomon ha deciso  di raccogliere il massimo numero di firme al documento che vi giro.

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ED ECCO IL TESTO DEL NOSTRO APPELLO:

“I gravi e numerosi episodi di antisemitismo che continuano a  verificarsi in molti Paesi europei e anche in Italia richiedono una  risposta chiara e non ambigua. L’IHRA (International Holocaust
Remembrance Alliance), ente internazionale di cui fa parte anche il  nostro Paese, ha elaborato e approvato una definizione di antisemitismo  che appare convincente e adeguata alle caratteristiche dei fenomeni che  si vogliono contrastare. Il 2 dicembre 2020 il Consiglio dell’Unione  Europea ha invitato gli Stati membri che ancora non l’abbiano fatto ad  adottare “il prima possibile” la definizione IHRA per intero, comprensiva degli esempi che ne sono parte integrante. Chiediamo  pertanto al Governo italiano ma anche alle Regioni, ai Comuni, alle Università, a tutti gli enti pubblici e privati che operano nella  società italiana, ai leader di opinione, a personalità della cultura, agli operatori della comunicazione di adottare nella sua interezza la definizione di antisemitismo formulata dall’IHRA e di adeguare ad essa i propri comportamenti.

DEFINIZIONE DI ANTISEMITISMO FORMULATA DALL’INTERNATIONAL HOLOCAUST
REMEBRANCE ALLIANCE (IHRA)
“L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere  espressa come odio per gli ebrei. Manifestazioni di antisemitismo  verbali e fisiche sono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto”.
Per orientare l’operato dell’IHRA le seguenti spiegazioni possono servire come esempi:
Le manifestazioni possono avere come obiettivo lo Stato di Israele perché concepito come una collettività ebraica. Tuttavia, le critiche verso Israele simili a quelle rivolte a qualsiasi altro paese non
possono essere considerate antisemite. L’antisemitismo spesso accusa gli ebrei di cospirare per danneggiare l’umanità, e se ne fa ricorso di frequente per dare la colpa agli ebrei quando “le cose non funzionano”. L’antisemitismo si esprime nel linguaggio scritto e parlato, con immagini e con azioni, usa sinistri stereotipi e fattezze caratteriali negative per descrivere gli ebrei.
Considerando il contesto generale, esempi contemporanei di antisemitismo nella vita pubblica, nei mezzi di comunicazione, nelle scuole, al posto di lavoro e nella sfera religiosa includono (ma non si limitano a):Incitare, sostenere o giustificare l’uccisione di ebrei o danni contro gli ebrei in nome di un’ideologia radicale o di una visione religiosa estremista.

Fare insinuazioni mendaci, disumanizzanti, demonizzanti o stereotipate degli ebrei come individui o del loro potere come collettività – per esempio, specialmente ma non esclusivamente, il mito del complotto ebraico mondiale o degli ebrei che controllano i mezzi di comunicazione, l’economia, il governo o altre istituzioni all’interno di una società.
Accusare gli ebrei come popolo responsabile di reali o immaginari crimini commessi da un singolo ebreo o un gruppo di ebrei, o persino da azioni compiute da non ebrei.

Negare il fatto, la portata, i meccanismi (per esempio le camere a gas) o l’intenzione del genocidio del popolo ebraico per mano della Germania Nazionalsocialista e dei suoi seguaci e complici durante la Seconda Guerra Mondiale (l’Olocausto).

Accusare gli ebrei come popolo o Israele come stato di essersi inventati l’Olocausto o di esagerarne i contenuti.

Accusare i cittadini ebrei di essere più fedeli a Israele o a presunte priorità degli ebrei nel mondo che agli interessi della loro nazione.

Negare agli ebrei il diritto dell’autodeterminazione, per esempio sostenendo che l’esistenza dello Stato di Israele è una espressione di razzismo.

Applicare due pesi e due misure nei confronti di Israele richiedendo un comportamento non atteso da o non richiesto a nessun altro stato democratico.

Usare simboli e immagini associati all’antisemitismo classico (per esempio l’accusa del deicidio o della calunnia del sangue) per caratterizzare Israele o gli israeliani.

Fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella dei Nazisti.

Considerare gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni dello Stato di Israele.
Gli atti di antisemitismo sono considerati crimini quando vengono definiti tali dalla legge del paese (per esempio, negazione dell’Olocausto o la distribuzione di materiali antisemiti in alcuni paesi).
Gli atti criminali sono considerati antisemiti quando l’obiettivo degli attacchi, sia che siano persone o proprietà – edifici, scuole, luoghi di culto o cimiteri – sono scelti perché sono, o sono percepiti, ebrei,
ebraici o legati agli ebrei.La discriminazione antisemita è la negazione nei confronti degli ebrei
di opportunità o servizi che sono disponibili agli altri ed è illegale in molti paesi”.

Grato per  la collaborazione, attendo vostre risposte con adesioni accluse

Giuseppe Crimaldi

BASTA INVIARE MAIL CON SCRITTO  “SOTTOSCRIVO L’APPELLO” A: italia-israele@giorgiolinda.it; indicando nome ed email