Recensione di Giorgia Greco

“Non ci credevamo. ….non potevamo credere che ci arrestassero, non potevamo credere che ci avrebbero portati via di casa e rinchiusi in un campo. No, non in Olanda”
Pubblicato in Israele nel 2016 arriva in Italia con la casa editrice Guanda nella brillante traduzione di Elena Loewenthal “La casa sull’acqua”, piccolo gioiello letterario della scrittrice israeliana Emuna Elon. Molto apprezzata in patria l’autrice, che insegna letteratura ebraica ed è editorialista per Yedioth Ahronoth e Israel Hayom, ha scritto racconti, saggi e romanzi di grande successo anche per ragazzi. Protagonista de “La casa sull’acqua” è Yoel Blum, scrittore di fama internazionale nonché marito, padre e nonno di uno stuolo di nipotini. Per promuovere i suoi romanzi tradotti in tutto il mondo viaggia senza risparmiarsi. C’è un solo paese dove non si reca mai per tenere fede alla promessa fatta alla madre Sonia, l’Olanda, il luogo dove è nato e da cui è fuggito insieme alla sorellina Nettie, oltre settant’anni anni fa per sottrarsi alle deportazioni naziste e raggiungere la Palestina.
Quando però il suo agente letterario insiste affinchè si rechi ad Amsterdam, in occasione dell’uscita nelle librerie del suo terzo romanzo, rompe quella promessa e arriva nella capitale olandese senza sospettare che quel viaggio cambierà la sua vita e lo metterà dinanzi a un passato di cui non sospettava l’esistenza. Visitando la città Yoel e la moglie restano affascinati dalla pittoresca architettura di Amsterdam, dalla bellezza dei canali, dei ponti, dei viali, dalla varietà dei colori e degli edifici e ovviamente dalle persone così gentili che passano in bicicletta in quel labirinto di strisce di terraferma, in una rasserenante atmosfera di libertà. Non può mancare nelle loro peregrinazioni il vecchio quartiere ebraico con una visita al Museo Storico. Continua a leggere su informazione corretta