C’è la storia e c’è la cronaca. La storia ci dice che la causa prima di ciò che sta accadendo risiede nella ininterrotta campagna d’odio che la leadership palestinese conduce da un secolo a questa parte, dall’indomani cioè della Conferenza di Sanremo che sancì internazionalmente che sul territorio del mandato britannico della Palestina doveva nascere il “focolare ebraico” promesso dalla dichiarazione Balfour, nel rispetto delle altre etnie presenti nel territorio. Da lì a poco la leadership palestinese fu assunta da Amin al-Husseini, l’amico e alleato di Hitler, e da allora la campagna d’odio, nel variare delle leadership, non si è mai interrotta. Una campagna d’odio che non poteva che dare i suoi frutti, una campagna che si basa, tra l’altro, su un presupposto ideologico presente nello statuto di Hamas e cioè che gli ebrei costituirebbero una religione, non un popolo, e quindi non hanno diritto a uno Stato ma, al più, possono vivere come minoranza religiosa all’interno di uno Stato islamico. Continua a leggere su moked.it