La buona notizia della settimana è che l’Italia – seguendo l’esempio dei maggiori Paesi occidentali – non parteciperà alla Conferenza “contro il razzismo” promossa dall’Unesco. In realtà questa conferenza, che si terrà per la quarta volta, nell’occasione con sede a New York, si è caratterizzata fin dal suo sorgere nel 2001 con sede a Durban, da cui ha preso il nome con il quale è stata anche in seguito denominata, più che per le iniziative contro il razzismo, per una violenta campagna contro Israele, contro il quale sono stati scagliati gli epiteti più ingiuriosi.
Fiamma Nirenstein, che partecipò nel 2001 come giornalista alla prima conferenza di Durban, raccontò il clima della riunione nella quale si giunse fino a una vera e propria caccia all’israeliano e dove venne
distribuito ogni genere di materiale antisemita, compresi i famigerati “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”. Da allora le cose non si sono sostanzialmente modificate e le due edizioni successive della
conferenza, tenute a Ginevra e a New York, hanno continuato a porre in cima alle loro iniziative la propaganda contro Israele, oggetto delle ingiurie che sono il pane quotidiano delle organizzazioni più estremistiche. Continua su moked