Analisi di Antonio Donno

La fede in Dio. Di fronte alle fosse comuni come ultima destinazione gli ebrei erano certi che “la morte poteva essere vista come un’estrema prova di fede. […] Mettere in pratica questa forma di resistenza fu necessario per poter continuare a credere che anche in quelle tragiche condizioni ci potesse essere un futuro per se stessi e per l’ebraismo” (p. 68). La fede in Dio, anche nell’estremo momento della morte, era un atto di resistenza. Il libro di Daniele Susini, La resistenza ebraica in Europa. Storie e percorsi, 1939-1945 (Roma, Donzelli, 2021, pp. 239, con pp. 8 di inserti fotografici, presentazione di Massimo Castoldi, prefazione di Laura Fontana, postfazione di Alberto Cavaglion) mette in luce, nella sua parte iniziale, questo aspetto finora poco evidenziato, ma cruciale, nella vicenda della lotta degli ebrei europei durante gli anni della Shoah. Continua  a leggere su IC