Una sera d’inverno una famiglia arriva al Corbin College, a nord di New York. È il 1959. Benzion Netanyahu, oscuro studioso israeliano specializzato nell’Inquisizione spagnola, è in lizza per un incarico e a sorpresa si è trascinato dietro la moglie e i figli turbolenti. A occuparsi controvoglia degli ospiti sarà il professor Ruben Blum, che si occupa di storia delle tasse ma in qualità di unico ebreo della facoltà è stato cooptato nella commissione che valuta il candidato.
Da qui The Netanyahus (New York Review Books, 248.pp.), il nuovo romanzo di Joshua Cohen, rimescola fatti e fantasia in una commedia vertiginosa che fra una risata e un’invettiva illumina un intreccio micidiale di politica, identità, pregiudizi e umane assurdità. Il libro prende spunto da un episodio raccontato all’autore dal celebre critico Harold Bloom. A suo tempo Bloom, il difensore del canone letterario occidentale, si era trovato a fare da chaperon a Benzion Netanyahu in visita alla Cornell University dove quest’ultimo, specializzato in storia ebraica del Medioevo e autore di un’opera monumentale e discussa sull’Inquisizione, insegnerà dal 1971 al 1975. La famiglia farà ritorno in Israele l’anno dopo, quando il figlio Yonathan sarà ucciso nell’operazione Entebbe. Continua a leggere su moked