Troppo spesso relegato a ruolo folkloristico, bistrattato, sconfitto in una vera e propria guerra linguistica, lo yiddish merita di uscire dall’ombra. È una lingua non solo di grande fascino, ma anchedi grande saggezza. È la voce di un mondo capace di varcare molti confini, di adattarsi e mantenere una sua identità nel corso dei secoli. È un modo di pensare e di essere controcultura. E lo spiega con grande abilità l’ultimo libro di Anna Linda Callow, La lingua senza frontiere. Fascino e avventure dello yiddish, pubblicato da Garzanti.  Continua a leggere su moked