di Anna Balestrieri
Esiste un occhio ebraico nella fotografia? È da questo interrogativo che si sono mossi i primi passi del ciclo Kesher dedicato ai fotografi ebrei.

Lo storico dell’arte ed ex professore del liceo Berchet Cesare Badini ha condotto il primo incontro, nato da un dibattito scaturito proprio sulle pagine di Mosaico.

Dopo lo straordinario successo del dagherrotipo negli anni ’40 dell’Ottocento, Badini spiega che “nasce la fotografia ma mancano i fotografi”. La percezione di una “fine dell’arte” da parte di ritrattisti e paesaggisti verrà dagli stessi interpretata in seguito come nuovo punto d’inizio. I vecchi pittori diventano fotografi. Persino Courbet e Delacroix iniziarono ad usare le fotografie come disegni preparatori cui aggiungere il colore al bianco e nero. Continua a leggere su mosaico