INAUGURATO A RIMINI IL GIARDINO DEI GIUSTI FRA LE NAZIONI

Rimini 12 marzo 2014

Seminario  rivolto alla cittadinanza

Giornata europea dei giusti

“Chi salva una vita salva il mondo intero ”(Talmud)

 

A Rimini , alla presenza delle autorità cittadine , è stato inaugurato il Giardino dei giusti fra le nazioni per rendere onore ai giusti riminesi.Chi sono i giusti? Sono i non ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e hanno salvato la vita anche ad un solo ebreo dal genocidio degli ebrei  più conosciuto come Shoà.

Il termine in ebraico per indicare i giusti è Chasidei umot ha olam.E’ una delle maggiori onorificenze che i gentili possono ricevere dallo stato  d’Israele a partire dal 1963 ,anno in cui la Knesset  ha istituito la Commissione dei Giusti (nel ’53 era stato istituito lo Yad Vashem ) .In tutto il mondo hanno ricevuto questa onorificenza oltre 24.000 persone tra cui circa 520 italiani (i più noti sono Giorgio Perlasca e il prof. Carlo Angela ,padre di Piero Angela che come medico salvò la vita ad un grosso numeri di ebrei nascondendoli nella  clinica psichiatrica che dirigeva).Tra i protestanti ci sono due pastori valdesi.

I giusti riminesi , più precisamente di Bellaria , comune costiero pochi chilometri a nord di Rimini ,sono due :Ezio Giorgetti ,albergatore ,ed Osman Carugno ,maresciallo dei carabinieri dichiarati giusti il primo nel 1964 e il secondo nel 1985.Sono tuttora in corso ricerche per trovare altri uomini che hanno salvato ebrei in territorio riminese.

Alla Conferenza a loro dedicata erano presenti le due figlie di Ezio Giorgetti e sono intervenuti , presentati dalla responsabile alle Attività di Educazione sulla Memoria del Comune di Rimini dott.ssa Laura Fontana , l’assessore alla Toponomastica del Comune di Rimini prof.ssa Irina Imola ,gli storici Gabriele Nissim e Liliana Picciotto ,la dott.ssa Patrizia  Di Luca responsabile centro di ricerca sull’emigrazione- Museo dell ‘emigrante Università di San Marino.Presente anche l’assessore Giorgetti del Comune di Bellaria.

I contributi dei relatori sono stati alquanti preziosi a partire dalla dott.ssa Fontana che ricorda che è il primo anno che Rimini commemora  ufficialmente i Giusti dalla dichiarazione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 .Uno degli obiettivi delle attività di educazione alla Memoria è quello di lavorare in modo rigoroso sulla storia per evitare  il  rischio  di fare dell’ universalismo della Shoà qualcosa che si scolli dal contesto storico.Anche  il tema dei Giusti è necessario contestualizzarlo storicamente nella Shoà (in quanto “gli ebrei furono condannati  a morte come ebrei e non come individui”) senza dunque scinderlo dal contesto storico .

La dott.ssa Fontana sottolinea che il Comune di Rimini si occupa di educazione alla Memoria da almeno  50 anni,  ben prima della legge di istituzione della Giornata della memoria del 2001 e primo Comune in Italia a farlo.Molto sentito e convinto l’intervento dell  ‘assessore Irina Imola ,sia in apertura che in chiusura , che ricorda  il valore della testimonianza:il bene non è politico ma fare o no il bene è una scelta morale delle persone.

Lo scopo di questo incontro è quello di dare un quadro esaustivo sia dal punto di vista storico,dato dalla qualità degli interventi dei relatori  e dal valore della testimonianza.

Ringraziamento al prof. Gabriele  Nissim per la spiegazione dei  concetti di bene e di male ,della capacità di scegliere il bene indipendentemente dall’orientamento politico e dell’ assunzione di responsabilità.

L’assessore pone l’accento anche sul concetto di problematizzazione  rispetto al quale bisogna imparare a porsi criticamente già da studenti. Tra i ringraziamenti anche una citazione per Emilio  Drudi (presente in sala ) autore del libro”Un cammino lungo un anno “sulla storia di Giorgetti edito da Panozzo. La speranza è che la commmorazione della giornata europea dei Giusti,fortemente voluta dall’assessore ,venga riproposta ancora come insegnamento per le generazioni future:conservare la memoria locale dei giusti consente di costruire una memoria universale anche partendo dalla toponomastica.

Onorare i giusti significa onorare il bene universale.Il monito è avere il coraggio di  scegliere  il bene cogliendo l’insegnamento dei Giusti per farlo proprio.

Ottimo l’intervento di Liliana Picciotto ,uno dei maggiori storici della Shoà ,dirigente della ricerca italiana dei Giusti del Cdec  che ricorda il ruolo dei  valdesi nel dare  rifugio a molti ebrei che per salvarsi cambiarono residenza ed identità modificando i loro nomi d’origine per evitare l’ identificazione  e l’ arresto.

Quasi una lectio magistralis il contributo del prof. Gabriele Nissim, storico, giornalista e scrittore, presidente di Gariwo, che esordisce dichiarandosi “emozionato per l’idea che a  Rimini ci sia oggi un Giardino dei Giusti”.Nel suo intervento sostiene che etica, filosofia e storia debbano andare di pari passo : non c’è determinismo nella storia ma atti di responsabilità delle persone negli eventi.I giusti non sono difensori dei diritti umani ma di fronte al male si assumono la responsabilità non solo ascoltando il bisogno ma rispondendo al richiamo dell’altro.Citazione biblica :il Dio ebraico giudica ma fa anche opera di salvezza evidenziando una correlazione fra Bibbia e Vangeli .In particolare nel Vangelo di Matteo 7:12 è scritto “Tutte le cose dunque che voi volete gli uomini vi facciano  fatele anche voi a loro (poichè questa è legge e i profeti)”.

Nissim ricorda anche un verso del Talmud “Chi salva una vita, salva il mondo intero”:facciamo memoria per prevenire i genocidi .Purtroppo ciò non è accaduto in Ruanda (sanguinosissimo il genocidio tra tutsi ed hutu) o in Cambogia e Bosnia ma  l’importanza di ricordare i Giusti è questa: il giusto rompe lo schema di complicità tra i malvagi.Perchè esiste il negazionismo ?Perchè apre la strada ai genocidi e alla loro ripetizione.Primo Levi parlava di una zona grigia in cui il male si manifesta.Il giusto rompe la zona grigia.

Secondo Nissim quattro sono stati i grandi pensatori del ‘900 che hanno contribuito a rompere questi schemi :Moshè Bejski,Hanna Arendt ,Vassili Grosman,Vaclav Havel.

Moshè Bejski è stato un giudice della corte suprema israeliana ,fondatore del Giardino dei Giusti di Gerusalemme ,che dichiarò giusto fra le nazioni Oskar Schindler:la sua procedura era rimasta in sospeso dal precedente giudice della Corte suprema israeliana Landau ,che dopo aver condannato Eichmann nel famoso processo di Gerusalemme, riteneva che Schindler non fosse totalmente “puro” per aver inizialmente usato gli ebrei per arricchirsi.Bejski ritennne invece che l’uomo può cambiare rotta come ha fatto Schindler che agì in modo onesto anche quando gli sarebbe convenuto adeguarsi alla barbarie nazista.Ne consegue che anche  un ex nazista può diventare giusto fra le nazioni.

Hanna Arendt, allieva di Heidegger, pensatrice e giornalista ,seguì il processo Eicmann come inviata del New yorker e  pubblicò il celebre testo “La banalità del male” in cui  definì il nazista Eichmann un “burocrate senza idee che non capì mai quello che stava facendo“.Secondo Gabriele Nissim Eichmann era ben cosciente di tutto quello che faceva ma riconosce alla  Arendt il merito di aver  ragionato sui grandi problemi  comprendendo  che “ciò che è giusto oggi non può essere giusto domani” e che “ci può salvare solo la capacità di pensare”.

Vassili Grosman è stato uno scrittore ebreo -russo ,poco conosciuto e mai del tutto apprezzato :egli riteneva che gli uomini abbiano fatto le cose peggiori credendo di fare il bene ideologico ed universale.Questo concetto è sconvolgente:i giusti però  riescono ad uscire da questo meccanismo del “bene universale” e non si sottomettono all’azione del carnefice  che non ha rimorsi di coscienza.

Vaclav Havel,politico, parla di “potere dei senza potere”: esiste un potere demoniaco del male ma la sua esistenza è legata alla consapevolezza che questo potere esiste.Havel afferma un concetto valido anche per i giusti:è il potere che si ha su  se stessi  che impedisce al male di perpetuarsi .Questa azione  ha impedito al male di prevalere.

I Giusti devono diventare motivo di riferimento .

Dettagliato l’intervento della prof.ssa Patrizia di Luca che ha fornito ulteriori particolari sulla vicenda di salvataggio degli ebrei di Giorgetti e Carugno definendoli uomini di coraggio che hanno affrontato le proprie paure per una motivazione forte.In particolare l’azione di Giorgetti e Carugno portò alla salvezza  di circa 41 ebrei che arrivarono a Bellaria nel ’43 provenienti da un campo d’internamento di Asolo (in Veneto c’erano 17 campi d’internamento ) .

La sensazione è che questo seminario abbia mostrato da parte dell’ Amministrazione comunale una sensibilità sincera verso le  tematiche legate alla Shoà traducendole in un progetto per la Memoria forte sia verso la cittadinanza sia verso gli studenti delle scuole riminesi con un fitto programma di eventi, proiezioni e seminari .La speranza è che questa sensibilità si amplifichi e si manifesti anche verso lo stato d’Israele a cui  i Giusti fra le nazioni hanno dato un contributo salvando  migliaia di ebrei da una fine sicura .

Lo Stato d’Israele esiste perchè la  Parola di Dio doveva andare a compimento :in Genesi 15:18 è scritto “Io do alla tua discendenza questo paese ,dal fiume d’Egitto al gran fiume ,il fiume Eufrate” ,nel Salmo 105:8-11 è ancora scritto “Vi darò il paese di Canaan come vostra eredità”.In Geremia 30 :2-3 è altresì scritto”Così dice l’Eterno ,il Dio d’Israele ;scriviti in un libro tutte le parole che ti ho detto,perchè ecco ,i giorni vengono ,dice l’Eterno, nei quali ricondurrò dalla cattività il mio popolo d’Israele e di Giuda ,dice l’Eterno,e li farò ritornare nel paese che diedi ai loro padri ed essi lo possederanno”.

Riguardo alle nazioni è scritto “Io benedirò chi ti benedirà”.

Che la benedizione scenda su chi benedice il popolo ebraico .