Una delegazione di EDIPI, accompagnata dal presidente Ivan Basana, sarà presente all’incontro su invito personale della giornalista Fiamma Nirenstein.

 

Anticipazione del libro del generale israeliano Yossi Kuperwasser, commento di Nicoletta Tiliacos

Pubblichiamo ampi stralci del capitolo riservato a prevenzione e intelligence contro il terrorismo che fa parte del libro “A shared enemy: a shared defence. Lessons from Israel’s response to terror”, che sarà presentato domani alla Camera. L’autore di questo capitolo è il generale israeliano Yossi Kuperwasser, direttore del Project on Regional Middle East Developments al Jerusalem Center, ex direttore generale del ministero per gli Affari strategici e capo della divisione ricerche dell’Intelligence militare dell’esercito israeliano. La lunga esperienza di Israele nella lotta al terrore lo ha portato a comprendere che il terrore è una strategia che costituisce una significativa minaccia alla sua sicurezza nazionale, anche se la maggior parte del tempo si presenta come un’azione a bassa intensità, con un impatto e un danno limitato. Questa comprensione è stata assimilata in modo graduale, dopo un lungo periodo di tempo, nel corso del quale Israele ha agito contro la minaccia come se fosse strategica, cercando al contempo di convincersi che non lo fosse. Per molti anni, soprattutto mentre la convenzionale minaccia militare da parte delle milizie arabe metteva a repentaglio la sua sopravvivenza, Israele si è riferito al terrore come a un pericolo secondario, usando l’eufemismo “minaccia alla sicurezza corrente” per concettualizzarlo.

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