Cosa ho visto in Israele? Uno Stato che vive. Israele è viva.

Si rinnova, si ammoderna ha un cuore che batte e da’ vita a tutta la sua terra. Ho incontrato , persone a Gerusalemme e a Tel Aviv; in un supermercato o nei bar, tranquilli; vedere il loro volto sereno, quando cerchi di parlare con loro, ti sorridono e il volto si illumina. Non posso fare a meno di notare le strade di comunicazione fra le varie città , belle, grandi, larghe, rinnovate continuamente anno dopo anno, anche questo parla della vita pulsante che c’è in Israele.

Gerusalemme, la città vecchia, con le sue viuzze che si aprono in piazze in luoghi aperti, dove il passato e presente si incontrano. Ho incontrato persone del luogo ed è bello osservarli, fermarsi a guardarli, osservare i loro volti, vedi in loro la vita, vogliono vivere.

Le pietre che parlano, come?

Dan Bahat il nostro simpaticissimo e caro archeologo, ci racconta, le pietre attorno alle mura e all’interno, ci sono blocchi di pietra caduti, del Monte del Tempio. Ci dice : “ Vedi questa pietra ad angolo, era lì sopra le mura, è scritto : angolo del trombettiere.

Poi, guardate lassù le pietre un po’ curve, lì iniziava un arco, e queste alla vostra destra, sono pietre che sostenevano l’arco e la scalinata che portava al Tempio”. Camminando, ecco una scalinata ed un muro, dove si vedono i segni di due archi di porte d’ingresso ( ora murate) da queste porte, così ci spiega Dan, l’archeologo, è passato Gesù il Messia, quando a 12 anni andò nel Tempio a parlare con i maestri, lo ascoltavano e si stupivano, per come parlava della Bibbia (Torà) e delle sue risposte ( proprio come sta scritto nel Vangelo).

Raccontare ora tutte le mura e le pietre, parlanti, non basterebbe la carta che ho, raccontarvi dei musei di storia, con numerosi reperti dai Cananei, Ebrei, ai Romani ai Bizantini, altri ancora fino i giorni nostri.

Siamo andati a Tiberiade, la Bibbia qui mi parla del villaggio dove è vissuto Gesù il Messia, con i suoi apostoli in questo luogo ha mangiato, ha vissuto, ha guarito; ci sono i resti delle case del borgo con la Sinagoga (Gesù ha guarito la suocera di Pietro che poi si è messa a servire).

Il museo dell’Olocausto Yad Vashem! Non puoi uscire senza che ti scenda una lacrima. Quello che ho visto, non riesco descrivere adeguatamente a quello che si prova. Dopo aver visto in Italia ed Europa, i campi di concentramento e di morte, aver letto numerosi libri mi domando, come si può dire : “ Non è esistito un Olocausto degli Ebrei?” Questi scrittori si sono inventati tutto? No! I resti e le pietre parlano.

Siamo andati a Atlit in un campo di internamento, i famosi campi dove gli inglesi trattenevano gli ebrei che ritornavano nella loro terra. Ricordavo, pienamente, il libro di Ada Sereni, camminavo nella sua testimonianza, rivivevo quel tempo; ero in uno dei tanti campi voluti dall’Europa. Il viaggio è proseguito a Cesarea Marittima, era una bellissima giornata di sole, guardando il golfo sul mare dove Erode aveva costruito la sua casa con il teatro e anfiteatro, con botteghe e il faro, questo sito archeologico, spiegato già nel 2016 da Dan Bahat pietra per pietra, era ancora lì con tutto il suo passato. Guardavo l’acqua limpidissima del mare e lontano, dove il mare incontra il cielo, stormi di uccelli emigravano, il sole stava per tramontare. Una corsa al bus per andare all’Acquedotto romano, lì vicino, il sole tramontava fra gli archi dell’acquedotto.

Avrei bisogno di altre pagine per raccontarvi di Jaffa, l’antico porto del Medio Oriente, e poi Tel Aviv, qui cambia completamente la vista, i grattacieli enormi, rotondi, rettangolari che a metà costruzione si dividono come una V, altri erano quadrati, uno sormontava l’altro, lasciando una parte scoperto e l’altra sul precipizio, queste sono i grattacieli più bizzarri che ho notato.

E  a pochi km da qui c’è anche l’aeroporto, è il giorno del ritorno in Italia  è arrivato.