di Ilaria Myr
All’indomani dellattentato nel centro di Vienna, in cui sono morte 4 persone, lo sbigottimento in Europa e in particolare nella società austriaca per quello che è successo è ancora molto forte. Le informazioni su ciò che effettivamente è accaduto la sera di lunedì 2 novembre sono arrivate lentamente, mentre era ancora in corso una caccia all’uomo, rendendo ancora più incerto un quadro drammatico. “L’Austria è un Paese tranquillo, piccolo, con solo 9 milioni di abitanti. Perché colpire proprio l’Austria?” si chiede Jasmin Freyer, ebrea di Vienna, membro del consiglio di amministrazione della comunità ebraica e presidente di Esra, associazione di aiuto sociale e psichiatrico della comunità ebraica. Mosaico l’ha contattata la mattina successiva all’attentato, che, come è noto, è iniziato proprio di fronte alla sinagoga centrale di Vienna, l’ottocentesca Stadttempel, situata nella via centrale di Seitenstettengasse, senza però causare danni all’edificio né a persone della comunità ebraica. Continua a leggere u Mosaico