La parata del Tel Aviv Pride 2021 sarà la più grande al mondo dopo la pandemia di Covid 19.

di Alessandro Bovo

Anche la comunità LGBT di Israele cerca di tornare alla normalità con il Tel Aviv Pride 2021, al quale sono attesi migliaia di partecipanti e ospiti internazionali.
Per Tel Aviv, questa sarà la ventunesima Pride Parade, e partirà oggi, venerdì 25 giugno. Sarà una festa con musica, sfilate e un grande party al Charles Clore Park.
Il Tel Aviv Pride è da anni uno dei più grandi eventi nel Paese. Oltre a riempiersi di turisti, l’intera città si illumina con i colori dell’arcobaleno e un’energia positiva si espande ovunque, facendo di Tel Aviv la “Capitale Gay” del Medio Oriente.
Kalanit Goren Perry, direttore dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo a Milano, ha dichiarato:
Gli eventi di orgoglio a Tel Aviv-Yafo sono una tradizione di lunga data, incentrata su un messaggio di uguaglianza, accettazione e rispetto dei diritti umani e civili. Tel Aviv rappresenta una casa accogliente per tutte le comunità che qui risiedono ed è orgogliosa di essere una città rivoluzionaria nel suo approccio alla comunità LGBTQ, una fonte di ispirazione internazionale. Quest’anno, più che mai, si festeggia la gioia del ritorno ad eventi in presenza, nella speranza che la crisi Covid 19 sia solo un ricordo.
Questa sarà la parata più grande al mondo dopo la pandemia di Covid 19.

– Gli eventi del Tel Aviv Pride 2021
  Alle 12:00, la sfilata partirà da Sderot Ben Zion e scenderà lungo Bograshov Street, per passare poi su Hayarkon. Girerà poi a sinistra, verso Frishman e Herbert Samuel, per concludere poi in spiaggia, nel grande Charles Clore Park. È qui che la festa continuerà, tra concerti e divertimento per tutta la giornata.
Tel Aviv, questo week end, non offre solo la parata, ma è un luogo da vivere a 360 gradi. Divertimento, cultura, storia: questa città sa soddisfare qualsiasi esigenza.

– Tel Aviv: città da scoprire
  Tel Aviv Pride 2021: la ‘Capitale gay’ del Medio Oriente riparte con l’orgoglio LGBT (tel aviv pride gay 00001)
Se si trascorre un fine settimana in Israele per il Tel Aviv Pride, è doveroso riservarsi qualche ora per visitare la città. Ecco i punti più importanti da non perdere.
Una tappa obbligatoria è una visita all’antica Jaffa, dove riscoprire l’artigianato, tra oro, argento e materiali riciclati o rinnovati. E non si potrà andarsene senza un salto al Carmel Maket e nel quartiere di Sarona.
Un must del venerdì è il flea market a Jaffa. Tra una sosta al mercatino delle pulci e una pausa rigenerante nei ristoranti tipici, si potrà passare qualche ora di spensieratezza e relax.
Il quartiere Bauhaus è detta la città bianca di Tel Aviv, zona della movida e anche per questo “cuore pulsante della città che non dorme mai”. Patrimonio dell’Unesco, questa è la zona abitata principalmente dall’upper class, attorno al Rothschild Boulevard. Passeggiare quei palazzi bianchi e squadrati, espressione dell’architettura anni ’30, regalerà un’emozione incredibile.

– Moda e Fashion nella Tel Aviv che non ti aspetti
  Tel Aviv è la casa di alcuni tra i più interessanti designer della scena contemporanea e sempre un punto di riferimento della moda internazionale.
La storia della moda e del fashion di Tel Aviv ha origine lontane. Era il 1934 quando Erich Moller fondò ATA, industria leader nel settore tessile. Con la sua filosofia “form follows function”, Moller ha dato lavoro a tutte quelle persone desiderose di rifarsi una vita e di contribuire a realizzare la loro “Terra Promessa”.
Gli amanti della moda non possono perdersi la Shenkar College, una prestigiosa scuola di design con 2.800 studenti iscritti e con un corso in Fashion Design eletto tra i primi 6 al mondo secondo la rivista The Business of Fashion. Per tutte le informazione per organizzare il tuo viaggio, visita i siti istituzionale di Israele e Tel Aviv.

(Gay.it, 25 giugno 2021)

E’ con disgusto e amarezza che riportiamo la notizia di questo evento in Tel Aviv. Lo facciamo perché è qualcosa che comunque avviene in Israele. Non esigiamo né che un evento simile non avvenga, né che non ne venga riportata la notizia, come conferma il fatto che qui la riportiamo. Ma ci prendiamo la piena libertà di ribadire con chiarezza che i sessi in natura e nella Bibbia sono due, e soltanto due: maschio e femmina. Fino a non molto tempo fa questo era ovvio, ora non più. Chi oggi insiste ancora a dirlo è incriminabile del reato di “omofobia”. Paura: è questo che si vuole ingenerare in chi osa esprimersi contro questa degenerazione dell’originaria creazione di Dio. E’ penoso, ma non sorprendente, che la capitale morale di questo lugubre movimento di opposizione al Creatore dei cieli e della terra, che ha formato Israele come suo popolo, sia collocata proprio sulla terra che Dio ha preparata per il suo popolo. Ma i tempi devono maturare; il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio; il Regno di Dio sulla terra deve essere preceduto dai tempi dell’angoscia di Giacobbe. Che forse si stanno già velocemente avvicinando. M.C. ilvangelo-israele.it