ECI in lutto per la morte degli adolescenti israeliani rapiti Bruxelles, 30 giugno 2014

 La Coalizione Europea per Israele esprime le proprie condoglianze ai familiari delle tre vittime israeliane, i ragazzi Gilad Shaar, Naftali Frenkel and Eyal Yifrach. I tre studenti erano stati rapiti da terroristi la sera del 12 giugno, mentre tornavano da scuola. I loro corpi sono stati ritrovati lunedì, vicino al luogo del rapimento. Le autorità israeliane hanno le prove che il rapimento è stato fatto da membri del movimento islamico Hamas che recentemente ha stretto un’alleanza con il presidente palestinese Mahmud Abbas ed il suo gruppo, Fatah. Il direttore di ECI, Tomas Sandell, ad Helsinki, ha esortato l’Unione Europea a bloccare i finanziamenti per l’Autorità Palestinese fino a che Hamas non venga estromesso dai ruoli di governo. La scorsa settimana ECI ha partecipato ad una marcia di solidarietà a Bruxelles, con il ministro degli esteri belga Didier Reynders ed i leader locali, per condannare il rapimento dei tre studenti, simile a quelli avvenuti in Nigeria. L’oratore ha rifiutato l’uso della violenza nel nome della religione ed ha sottolineato che il terrorismo cerca di minare i valori ed i diritti fondamentali riconosciuti dalla comunità internazionale.

L’Europa elegge una nuova leadership e si pone contro Israele Bruxelles

I leader di governo dei 28 stati membri dell’UE hanno eletto il leader lussemburghese Jean-Claude Juncker (nella foto) a presidente della Commissione Europea. La nomina deve essere confermata dal parlamento europeo che si incontra questa settimana a Bruxelles. Il cambio del governo non comporta un cambio della politica dell’UE nei confronti di Israele, e comunque non sarà migliore della precedente. Mentre il presidente uscente José Manuel Barroso era conosciuto come un amico di Israele, lo stesso non si può dire di Juncker, il cui governo è stato spesso molto critico nei confronti dello stato ebraico. Ma i problemi non si fermano qui; nelle ultime settimane parecchi stati membri dell’UE come Francia, Gran Bretagna e Germania hanno chiesto ai propri cittadini di non fare affari con società o aziende israeliane, con sede nei territori contesi. Nell’ultima settimana si sono aggiunte Spagna ed Italia. Mentre gli islamici radicali dell’ISIS hanno portato l’intero Medio Oriente nel tumulto totale, l’UE sembra disorientata e senza mezzi. Invece di rafforzare l’unico stato democratico della regione si rivolta contro Israele chiedendo che abbandoni i territori contesi. L’atteggiamento dell’UE verso Israele è ben evidente nell’ultima risposta al rapimento dei tre studenti ebrei. Mentre la maggior parte dei leader mondiali ha espresso la propria solidarietà ad Israele nelle prime 24 ore dal rapimento, ci sono voluti 5 giorni perché il capo della politica estera dell’unione, Catherine Ashton, rilasciasse una dichiarazione che chiedeva ad Israele di limitare i propri sforzi nella ricerca dei ragazzi.

Il governo israeliano esprime, negli incontri con ECI, la preoccupazione per la crescita dell’antisemitismo

Gerusalemme

Una piccola delegazione di ECI si è incontrata a Gerusalemme con esponenti del governo con l’intento di prepararsi per i prossimi 5 anni di governo europeo, cominciati con le elezioni del maggio scorso. Negli incontri tenuti negli uffici del ministro degli esteri e del primo ministro è emersa la preoccupazione per la crescita dell’antisemitismo in Europa, dimostrata dal successo elettorale dei partiti dell’estrema destra e dall’uccisione dei 4 ebrei al museo ebraico di Bruxelles. Negli incontri con gli esponenti governativi è stato discusso della battaglia legale per delegittimare Israele e della campagna di boicottaggio, così come dell’antisemitismo esistente degli estremisti di destra e degli islamici europei. Il governo ha espresso la propria gratitudine per il lavoro di ECI, di cui è venuto spesso a sapere grazie ai loro colleghi in Europa ed alle Nazioni Unite di New York. “Una dei primi argomenti che un ministro degli esteri, in visita la scorsa settimana, ha voluto affrontare col nostro governo è stato la richiesta di riconoscimento della festività dello Yom Kippur” ha dichiarato un esponente del ministero degli esteri, riconoscendo il coinvolgimento di ECI nel dare inizio al progetto per rendere lo Yom Kippur una festività ufficiale dell’ONU. ECI aveva suggerito, al principio, di chiedere il riconoscimento ufficiale dell’ONU durante un incontro con il governo israeliano a Gerusalemme, nell’agosto del 2013. Durante la visita, ECI ha avuto incontri anche con esponenti locali e colleghi. Venerdì vi è stato l’incontro con la nuova dirigenza dell’Ambasciata Cristiana di Gerusalemme per conoscere le loro attività e priorità. Entrambe le organizzazioni erano concordi sul fatto che sia un fenomeno crescente il sostegno delle comunità cristiane per il sud del mondo, mentre sarebbe necessario uno sforzo maggiore per rafforzare il sostegno cristiano ad Israele in Europa e negli USA. Inoltre, è cruciale il coinvolgimento della nuova generazione se Israele deve avere una base di sostegno in Europa e Nord America nei prossimi 30 anni.

ECI forma giovani professionisti ad essere dei migliori sostenitori legali di Israele

Il governo israeliano esprime, negli incontri con ECI, la preoccupazione per la crescita dell’antisemitismo L’Aia – Una delle priorità importanti per ECI, nei prossimi anni, è quella di addestrare i giovani leader e professionisti per farli diventare delle persone ben informate e istruite a sostegno di Israele, con un impatto sulla propria generazione. Dato che la base tradizionale dei sostenitori di Israele in occidente diventa sempre più anziana dobbiamo far sorgere e potenziare una nuova generazione di cristiani che stiano a fianco dello stato ebraico. Parlando in questi anni con i giovani leader, è stato chiaro che, invece di formare un’organizzazione separata questi giovani leader vogliono lavorare con la leadership esistente. Negli ultimi tre anni ECI ha riunito giovani leader per sessioni di formazioni specifiche a Bruxelles e per incontrare parlamentari europei ed esperti nell’area del diritto internazionale. Il lavoro è stato guidato dal consigliere legale di ECI Andrew Tucker e da Perrine Dufoix. Nella metà di giugno circa 25 giovani provenienti da cinque nazioni differenti si sono riuniti all’Aia, in Olanda, per conoscere meglio la battagli legale che Israele sta fronteggiando alla corte di giustizia internazionale. Durante la conferenza di tre giorni, si sono incontrati con alcuni parlamentari, con l’ambasciatore israeliano ed accademici per discutere di come essere più efficaci nel proprio lavoro di sostegno. Vogliate visionare un breve video sull’evento ed un altro servizio con alcuni dei partecipanti. Anche il membro del comitato Bedros Nassanian, di Gateways Beyond di Ginevra, è stato un promotore attivo del lavoro di ECI negli eventi per giovani nella città svizzera. Nella prima settimana di giugno, Tomas Sandell, Gregory Lafitte e Perrine Dufoix hanno parlato in un seminario specifico presso la School of Reformation and Restoration di Ginevra su come coinvolgere i governi attraverso la “preghiera e la diplomazia”. Fateci sapere se volete maggiori informazioni su quest’opera o se volte investire economicamente nella nuova generazione con una offerta significativa.

Viaggio di Harald Eckert in Africa per incoraggiare il sostegno ad Israele Kampala

Il presidente di ECI Harald Eckert sta viaggiando in questo momento nelle nazioni africane per condividere la sua visione sulla preghiera per i governi perchè stiano al fianco di Israele in questo tempo in cui molte forze si stanno unendo contro Gerusalemme. Eckert ritene che lui, come tedesco, e noi, come organizzazione europea, abbiamo una grande responsabilità nel condividere un’esperienza unica con i cristiani di altre parti del mondo sulle catastrofiche conseguenze del non prendere una posizione in questa epoca malvagia. Eckert parla spesso del fallimento della chiesa tedesca nei confronti di Hitler, quando ancora si era in tempo. Vi sono molte similitudini tra l’antisemitismo tedesco degli anni 30 e quello di oggi, ossia l’antisemitismo e l’antisionismo a livello mondiale. Ci siamo uniti ad Eckert, mentre si trovava in Uganda, dopo che aveva parlato ad un gran numero di pastori. Ci disse che l’atmosfera in Africa era molto aperta e, come i leader religiosi fossero convolti nella scena politica. Molte nazioni africane sono stanche delle attività terroristiche da parte degli islamici radicali, e stanno cercando relazioni più strette con Israele. Molti ricordano anche la stretta collaborazione tra Israele e molte nazioni africane, nelle prime decadi dell’indipendenza di Israele. La convocazione globale alla preghiera mira ad attirare l’attenzione della chiesa sulla responsabilità verso Israele ed il popolo ebraico, mentre ci avviciniamo alla chiusura di un capitolo di 70 anni, iniziato con la liberazione del campo di Auschwitz e la fine della seconda guerra mondiale. È importante ricordare che mentre il popolo ebraico, 70 anni fa, fu il bersaglio principale, oggi il bersaglio è lo stato d’Israele. Lo scopo ultimo rimane sempre lo stesso: eliminare la vita degli ebrei. “L’antisemitismo non è morto nella seconda guerra mondiale, ha solo cambiato forma” ha detto Eckert. “In questo tempo dobbiamo prendere una posizione forte ed a livello globale contro l’antisemitismo e l’antisionismo nelle sue varie forme ed espressioni.” Eckert ha concluso dicendo che:” Così come una parte della chiesa è scivolata nell’antisemitismo negli anni 30, oggi vediamo accadere la stessa cosa, con molte chiese che si volgono contro Israele e si associano al movimento per il boicottaggio (BDS) ed ad altre attività ostili. Non si tratta sempre di persone malvagie, ma spesso sono persone disinformate ed ingenue. É nostra responsabilità impegnarci nella preghiera e nell’informazione dei leader cristiani, così come dei nostri governanti così da vincere questa guerra dell’informazione”.

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A cura di Tomas Sandell tomas.sandell@pp.inet.fi

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