Mail di preghiera e informazione della amzi associazione per la testimonianza messianica a Israele amzi, 10 novembre 2014
1. Speranza nella disperazione
2. Collaboratrice ammalata
3. A un’età avanzata
4. Il rabbi non è un medico
5. Link della settimana
1. Speranza nella disperazione Nihad Salman, Comunità araba Immanuel, Betlemme
Quando Gesù disse ai suoi discepoli: „Voi siete la luce del mondo“, sapeva quante tenebre ci sono nel nostro mondo e quanto bisogno c’è di luce. Per incoraggiare la chiesa e rafforzare la visione per il regno di Dio, tre settimane fa ho chiesto a un amico di predicare per noi. Viene da un ambiente non cristiano e oggi è pastore di una comunità nell’Africa del nord, in cui in sette anni si sono convertite 400 persone provenienti da un ambiente non cristiano. Ci ha parlato tramite Skype e ci ha raccontato ciò che Dio può operare in un paese dove pochi anni fa c’erano pochissimi cristiani mentre oggi esistono varie comunità viventi. Dio può donare un simile risveglio anche nella nostra regione se preghiamo e agiamo. È stata un forte testimonianza di un uomo che sa cos’è la persecuzione ma anche quanto è grande la potenza di Dio. Pregate con noi che la nostra chiesa sia ubbidiente e si assuma la propria responsabilità con coraggio.
2. Collaboratrice ammalata
Johnny e Marlene Shahwan, Centro d’incontro arabo Beit Al Liqa’, Beit Jala
Un particolare soggetto di preghiera continua a essere la nostra collaboratrice Kathrin. Ha un tumore alla gamba e purtroppo sta molto male. La settimana scorsa ha tentato inutilmente di ricevere una garanzia di copertura dei costi da parte dell’assicurazione e di fissare un appuntamento con una clinica israeliana. Ora ha deciso di lasciarsi curare in un ospedale arabo di Gerusalemme. Pregate che l’operazione vada bene e che il tumore alla gamba, che dovrà essere asportato, non sia maligno. Pregate anche per i suoi tre figli in età fra i dieci e i tredici anni. Anche per loro la situazione è molto pesante. Negli ultimi tempi hanno partecipato al nostro incontro settimanale diversi bambini nuovi che hanno sentito parlare dell’incontro durante la loro visita all’“Arca della pace”, il parco giochi allestito nel nostro cortile. Una settimana fa un musulmano ha portato le sue tre figlie. Quando gli abbiamo spiegato che raccontiamo ai bambini delle storie della Bibbia, ha esitato un momento ma poi ha lasciato che le figlie partecipassero al programma. Le bambine hanno partecipato con interesse e hanno ascoltato con attenzione quando abbiamo spiegato a tutti come si può diventare un figlio di Dio. Ora siamo curiosi di vedere se torneranno anche la prossima volta.
3. A un’età avanzata Eugene
Comunità messianica Beth Hallel, Ashdod
Da qualche tempo sto visitando una coppia anziana, Iliya und Luba, che non credevano ancora in Jeshua. Iliya è stato prigioniero nel campo di concentramento di Auschwitz per tre anni e mezzo ed è sopravvissuto per miracolo: quando si è rotto il braccio in seguito a una caduta da un treno in corsa, sarebbe dovuto essere ucciso dai nazisti perché non era più in grado di lavorare, ma un altro prigioniero ebreo in quel periodo lavorò anche per lui, permettendogli di nascondersi. Dopo la guerra Iliya sposò Luba e i due sono una coppia da ormai 67 anni. Purtroppo a Luba è stato diagnosticato un cancro e ora è ricoverata in ospedale e sta molto male. Nella sua disperazione Iliya mi ha chiesto di visitarla e di pregare per lei. Durante la mia seconda visita Luba ha affidato la sua vita in preghiera a Jeshua. Poi ha detto di provare una profonda pace nel cuore. Iliya era stupito che avesse parlato in modo tanto chiaro perché normalmente non era più in grado di farlo. Iliya si è reso conto che la mia preghiera ha avuto un effetto su Luba e da allora ha ascoltato con maggiore attenzione ciò che dicevo. Qualche giorno dopo anche Iliya ha affidato la propria vita a Jeshua e gli ha chiesto di perdonare i suoi peccati. Pregate con me per questa coppia.
4. Il rabbi non è un medico
La Corte Suprema israeliana ha dato ragione a una cassa malati che ha rifiutato di pagare le cure di un bambino paralizzato perché il medico della madre le aveva consigliato di abortire. Durante un esame prenatale erano stati scoperti dei gravi problemi di salute nel bambino e i medici avevano consigliato l’aborto. La coppia ha chiesto consiglio anche al noto rabbino Mordechai Eliyahu e così ha deciso di portare a termine la gravidanza. Quando il bambino è nato con le gambe paralizzate, la cassa malati ha affermato di non dover assumere i costi di cura perché la coppia aveva agito contro il parere dei medici. La corte ha deciso che la coppia avrebbe dovuto sapere che il rabbino non è un medico e avrebbe dovuto seguire il parere dei medici.
5. Link della settimana
Il grande rotolo di Isaia