La conferenza di ECI chiede un’immediata azione dell’Unione Europea in favore delle minoranze religiose perseguitate in Medio Oriente e per bloccare l’antisemitismo in Europa

Bruxelles, 24 novembre 2014 – La Coalizione Europea per Israele ha emesso un comunicato congiunto con il presidente del consiglio europeo e l’alto rappresentante dell’UE per la politica estera e la sicurezza in cui si chiede un’azione immediata a sostegno delle minoranze religiose perseguitate in Siria ed Iraq e per una strategia coerente contro la crescita dell’antisemitismo in Europa. L’alto rappresentante, *Federica Mogherini*, si è insediata il primo novembre ed il presidente del consiglio europeo, *Donald Tusk*, entrerà in carica il primo dicembre. Giovedì 20 novembre la dichiarazione è stata letta e consegnata al direttore dell’EFAS (servizio per gli atti esterni) *Christian Berger*, in concomitanza dell’11° conferenza annuale programmatica nel parlamento europeo di Bruxelles. La lettera, che invoca un controllo internazionale per assicurare un ambiente sicuro per le minoranze perseguitate in Siria ed Iraq, è stata anche firmata del Congresso Europeo Ebraico, dalla Alleanza Pentecostale Europea e dal One Free World International, creando così una cooperazione unica tra cristiani ed ebrei in sostegno della libertà religiosa. Il direttore di ECI, *Tomas Sandell*, ha evidenziato alla conferenza che una delle poche voci che si è levata a favore dei cristiani perseguitati in Siria ed Iraq è stata quella della comunità ebraica. Mentre il mondo era in gran parte in silenzio, l’ambasciatore israeliano all’ONU, *Ron Prosor*, ha ripetutamente sollevato la questione alle Nazioni Unite. A Bruxelles, *Raya Kalenova*, il vicepresidente esecutivo del Congresso Ebraico Europeo, ha firmato il comunicato congiunto. Alla conferenza, la Kalenova ha parlato dell’importanza del sostegno morale da parte degli cristiani europei. “Anche se la vita degli ebrei, ogni giorno, è piena di incertezza e di insicurezza, qui mi sento tra amici” ha affermato la Kalenova, che ha parlato dell’aumento dell’antisemitismo in Europa; ha concordato di come sia urgente affrontare il problema dei cristiani in Medio Oriente. Il comunicato congiunto è stato sottoscritto anche dall’egiziano, attivista per I diritti umani, *Majed El Shafie*, che ha espresso il bisogno di stare insieme contro le forze che vogliono cancellare le libertà religiose. Oggi egli è il presidente fondatore dell’organizzazione One Free World International che lavora nel mondo, per le libertà religiose. Alla conferenza ha parlato della propria vita da dissidente in Egitto e di come abbia trovato asilo in Israele. Pur essendo cresciuto col concetto che gli israeliani erano i nemici, oggi è un amico dello stato ebraico a causa dei suoi principi e valori, volti a proteggere le minoranze in una regione dove l’oppressione rappresenta la norma. La conferenza programmatica, che ha messo insieme con legislatori e funzionari anche gli attivisti di ECI, provenienti da varie parti d’Europa, ha fatto un appello all’UE affinché smetta di finanziare l’odio. Nella tavola rotonda con Christian Berger (direttore per il Medio Oriente del Servizio Europeo per l’Azione Esterna) Sandell ha fatto notare che l’Unione Europea è il maggior finanziatore dell’Autorità Palestinese e che, quindi, l’erogazione di denaro deve essere collegata alla cessazione dell’incitamento all’odio. La brutale uccisione dei quattro rabbini in una sinagoga di Gerusalemme era stata preceduta dalla chiamata, da parte del leader dell’A.P, ad una “giornata dell’ira”. Sandell ha affermato che: “L’incitamento porta all’azione e coloro che fomentano l’odio devono considerarsi responsabili”. Berger ha concordato che l’istruzione è la chiave per il processo di pace nel Medio Oriente. La conferenza ha sottolineato il prematuro voto del parlamento spagnolo a sostegno dello stato palestinese, avvenuto proprio poche ore dopo il massacro di Gerusalemme. “Non possiamo combattere il terrore in Siria ed Iraq e nello stesso tempo accettarlo nel governo di Ramallah” ha continuato Sandell, sostenuto anche da Majed El Shafie che ha definito l’Isis e Hamas “portatori di una stessa espressione ed ideologia dell’Islam radicale”. Hamas, che ha inneggiato al recente massacro di Gerusalemme, è attualmente in alleanza con Fatah nel governo unitario dell’A.P. Ci si aspetta una votazione simile del Parlamento Europeo a metà dicembre. La conferenza, che è stata a cura del parlamentare olandese *Bastiaan Belder*, ha visto anche la partecipazione del parlamentare svedese *Lars Adaktusson*, del parlamentare slovacco *Branislav Skripek*, del consigliere legale di ECI *Andrew Tucker*, e del vice ambasciatore israeliano *Ronen Gil-Or*; tutti hanno parlato dei cristiani e delle altre minoranze religiose perseguitate nel Medio Oriente e del bisogno di stare uniti con gli ebrei d’Europa e di Israele. Il presidente di ECI, il tedesco *Harald Eckert*, ha concluso la conferenza affermando che l’Europa ha il dovere morale di dire al mondo quali sono le conseguenze finali dell’antisemitismo ed ha concluso dicendo che: “Settanta anni dopo la fine dei campi di sterminio nazisti, la campagna d’informazione deve essere rafforzata, sia in Europa sia nel Medio Oriente”.

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