ECI si congratula con Israele per le sue elezioni democratiche Il primo ministro Netanyahu ringrazia ECI per il suo costante sostegno Netanyahu 300 *Bruxelles*
– Questo mese vogliamo cominciare con il congratularci col popolo ebraico per le recenti elezioni parlamentari. Quello distingue Israele da tutti i suoi vicini in Medio Oriente sono le lezioni libere e trasparenti. Dopo una grande campagna internazionale contro la rielezione del primo ministro Benyamin Netanyahu, l’elettorato israeliano ha sconfessato l’opinione pubblica internazionale dando il voto al partito del primo ministro, il Likud, che rimane il partito più grande della nuova Knesset. Come principio di comportamento, ECI non interferisce mai nelle elezioni israeliane, ma sostiene e lavora con qualsiasi governo eletto democraticamente. Siamo comunque preoccupati per la campagna internazionale per bloccare Netanyahu. Nei prossimi mesi ed anni metteremo la nostra attenzione sul fatto che molti governi occidentali, UE inclusa, stanno finanziando delle ONG internazionali che hanno, come scopo, l’attivismo anti israeliano. La loro campagna non si ferma qui. Dopo le elezioni ci dobbiamo aspettare una maggiore pressione da parte di Bruxelles e Washington. A Bruxelles si stanno già preparando delle misure anti israeliane, pronte ad essere attuate in qualsiasi momento. Il presidente Obama ha chiarito che gli USA non porranno più il veto sulla nascita unilaterale di uno stato palestinese, se e quando questa richiesta sarà presentata al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di New York. Aggiungiamo anche l’accordo sul nucleare con l’Iran che rende la situazione di Israele del tutto insicura ed incerta. Questo è il tempo in cui Israele ha bisogno del nostro sostegno, come mai prima. In una lettera indirizzata ad ECI, il riconfermato primo ministro Netanyahu ha espresso il suo apprezzamento per il “costante e solido sostegno ed amicizia”. Ha concluso dicendo di non vedere l’ora di continuare a lavorare insieme con ECI per promuovere lo scopo comune per un’Israele più forte e sicura e per rafforzare l’alleanza tra Europa e stato ebraico”. Siamo profondamente onorati dal riconoscimento ufficiale del primo ministro. Per favore, rinnovate il vostro impegno verso Israele, donandoci un finanziamento per questo mese così da permetterci di stare fermamente al fianco di Israele, mentre la pressione diplomatica cresce sempre più. Troverete più avanti i dettagli sul come sostenerci finanziariamente. ** Diplomatici dell’ONU mostrano un crescente sostegno per Israele Il messaggio della pasqua unisce ed ispira le nazioni durante il pranzo organizzato a New York Ron Prosor 300 *New York* – Negli sforzi per presentare i molteplici contributi che il popolo ebraico ha portato alla comunità internazionale, ECI ed il Forum per la Diplomazia Culturale hanno organizzato un pranzo pasquale nel quartier generale dell’ONU di New York. In una sala da pranzo gremita, sono convenuti funzionari di 35 nazioni ed anche altri ospiti di rilievo per ascoltare la storia della Pasqua ed il suo messaggio di libertà dalla schiavitù. Nel nostro obiettivo di mobilitare ed illustrare l’apprezzamento dei “gentili” per Israele ed il popolo ebraico, siamo lieti di avere uno scritto personale del presidente dell’Albania, H.E. Bujar Nishani, che sottolinea (insieme al Rappresentante Permanente albanese all’ONU, l’ambasciatore Felix Hoxha) il proprio apprezzamento per la pasqua ebraica, spiegando cosa significhi “la liberazione dalla schiavitù” per il suo paese. Il presidente Nishani è unico nel suo genere, perché, pur essendo a capo di un paese principalmente musulmano, egli mostra apertamente il suo apprezzamento per Israele e per la cultura ebraica in molti modi, come quello di aver organizzato la festa dell’Hanukkah. Un altro esempio di apprezzamento internazionale per la cultura ebraica e per Israele è stato dato dall’ex Rappresentante Permanente dello Zambia, l’ambasciatore Isaiah K. Chabala, che ha parlato di come Israele e la storia della pasqua abbiano ispirato molte nazioni africane nella ricerca della propria indipendenza e sovranità. un luncheon 300 Il direttore esecutivo del Comitato Ebraico Americano, David Harris, ha ricordato all’uditorio che Mosè è stato anche l’ispiratore per il leader del movimento per i diritti civili negli USA, Martin Luther King. Il rappresentante israeliano permanente alle Nazioni Unite, l’ambasciatore Ron Prosor, ha fatto un bel riassunto. Con una scintilla negli occhi ha detto: “ECI ha ora visto un miracolo più grande di quello che ha visto Mosè, quando ha diviso il Mar Rosso, perché abbiamo una sala piena di persone in onore di una festività ebraica”. Molti sono rimasti sorpresi nel vedere così tante nazioni rappresentate dai propri ambasciatori, data la sensazione comune che Israele sia completamente isolata alle Nazioni Unite. Il recente pranzo dimostra come la diplomazia culturale, che evidenzia le questioni che uniscono, può aiutare Israele a rompere l’isolamento all’ONU. Una volta che le nazioni smetteranno di guardare solo al conflitto ed alla quotidiana demonizzazione di Israele, allora vedranno che Israele non è una maledizione, ma è veramente una “luce per le nazioni”. La delegazione di ECI era formata da Tomas Sandell, Gregory Lafitte, Littler Manners, Rudolf e Elizabeth Geigy e Claudia Kiesinger. Attività europee di ECI Ogni mese ECI ha degli incontri a Bruxelles ed in altre parti d’Europa con leader politici ed anche con i nostri sostenitori ed amici. Molti di questi incontri sono privati e confidenziali, mentre altri sono pubblici e vengono comunicati sul nostro bollettino mensile. Quindi, oltre ad incontrare i leader politici ci vediamo anche con i nostri sostenitori. ECI è forte quanto lo è il movimento cristiano di base in Europa. Di seguito elenchiamo alcune delle nostre attività in questo mese: *ECI si rivolge ai leader europei pentecostali * *Amsterdam 300* *Amsterdam* – Nella prima settimana di marzo ECI è stata invitata a parlare nella conferenza annuale dei uno dei suoi partner strategici, la Comunione Pentecostale Europea (PEF) che rappresenta circa 6 milioni di credenti europei. Nel suo discorso, Tomas Sandell ha evidenziato che, mentre, nel passato, i cristiani europei hanno fallito nei confronti degli ebrei, ora hanno una nuova opportunità per stare in modo audace al loro fianco, mentre gli ebrei devono far fronte al crescente antisemitismo. Il messaggio di Amsterdam è stato bene accolto dai leader pentecostali, che si incontreranno per una conferenza ancora più grande a Gerusalemme nella primavera inoltrata. Con la conferenza annuale di novembre ECI ha portato insieme la PEF ed il Congresso Ebraico col fine di emettere un documento da consegnare alla nuova dirigenza dell’Unione Europea, a sostegno dei cristiani perseguitati nel Medio Oriente e di quegli ebrei che soffrono a causa dell’antisemitismo. Questo è solo un esempio di come possiamo lavorare insieme per far sentire a Bruxelles la nostra voce. La delegazione di ECI era formata da Perrine Dufoix, Tomas Sandell e Faith Collins. *Missione di solidarietà a Parigi di ECI* *Parigi* – A marzo, il direttore di ECI Tomas Sandell è stato a Parigi dove, con la nostra rappresentante in Francia Perrine Duoix, si è incontrato con Robert Ejnes, rappresentante dell’ambasciata israeliana di Parigi e nuovo Direttore Esecutivo della Centrale Rischi Finanziari, l’ente che copre l’organizzazione dei gioiellieri francesi per esprimere la solidarietà in relazione ai recenti atroci fatti. La Francia ospita in Europa la più grande comunità ebraica insieme alla più grande rappresentanza musulmana. Si tratta anche della nazione che ha visto una grande riacutizzazione dell’antisemitismo. L’ambasciata ha confermato che un numero sempre più crescente di ebrei sta pensando di lasciare il paese, dopo i recenti fatti di sangue. Comunque si può notare anche un crescente sostegno tra i cristiani francesi. A febbraio, una delegazione di 500 cristiani d’oltralpe ha visitato Israele per mostrare il sostegno allo stato ebraico. Sia la comunità ebraica sia l’ambasciata israeliana hanno ringraziato ECI per il suo sostegno agli ebrei europei ed allo stato ebraico, ed hanno espresso un sincero interesse nella possibilità di lavorare con ECI in modo più stretto. *ECI aiuta la marcia degli attivisti a Londra * *Andrew Tucker 300* *Londra* – Attraverso la collaborazione ed il lavoro di squadra siamo in grado di lavorare in modo più efficace per Israele. ECI crede nella condivisione delle risorse e nella collaborazione tra le organizzazioni, soprattutto quelle che condividono i nostri obiettivi (La chiamata globale alla preghiera è una buon esempio di iniziativa congiunta di Cristiani per Israele, ECI ed Eben Ezer). In marzo il consigliere legale di ECI, Andrew Tucker, ha parlato alla conferenza “Noi crediamo in Israele” di Londra. Nel suo discorso riguardo al costruire delle coalizioni per Israele, questi ha messo l’accento sul fatto che questa non è una novità: già nel 1920 le nazioni avevano formato una coalizione per Israele. La risoluzione di San Remo, che il 25 aprile celebrerà il suo 95° anniversario, è il frutto di una coalizione di nazioni che, in base alle leggi internazionali, fece un patto per dare una patria al popolo ebraico, in Palestina. La risoluzione fu in seguito adottata dalla Società delle Nazioni. Tucker ha anche menzionato che esistono coalizioni anti Israele, che si sono formate attraverso la storia, per impedire che gli ebrei vivano nella propria terra natia. Le sue conclusioni sono tali da essere inserite in questo resoconto come conclusione del nostro bollettino mensile di aprile. È necessario un cambio di strategia: è tempo di celebrare e non solo tollerare il popolo ebraico! Una coalizione dei nazioni PER Israele è realistica e realizzabile. Isaia non si è sbagliato: la pace, un giorno, scaturirà da Gerusalemme.